Quando un bambino ha la tosse, cosa che capita davvero di frequente nell’infanzia, si pensa subito a come attenuarla. In effetti i colpi di tosse sono fastidiosi e interferiscono con il benessere del bambino, soprattutto durante il sonno. Ma è sbagliato metterla subito a tacere: la tosse non è una malattia in sé, ma è il sintomo di un disturbo sottostante che va capito e curato. Solo così è possibile aiutare davvero il bambino.
Quando la tosse è legata alle vie respiratorie
Spesso un bambino tossisce perché, semplicemente, ha la gola un po’ irritata o arrossata dal freddo, dal clima secco che si crea all’interno delle abitazioni per il riscaldamento. Queste situazioni disidratano le mucose che rivestono le alte vie respiratorie: la diretta conseguenza è una sensazione di prurito che si cerca di alleviare con qualche colpo di tosse. Umidificare l’ambiente e proporre al bambino liquidi tiepidi come il latte, tisane e tè deteinato, è un modo efficace per combattere il problema. Altre volte, la tosse accompagna una forma influenzale, che si tratti di influenza vera e propria oppure di una leggera sindrome. Nell’organismo si crea una situazione di infiammazione delle mucose respiratorie, dovuta al virus, che provoca appunto anche tosse e raffreddore. Non di rado, la tosse è la manifestazione di una bronchite, nei bambini è una complicanza frequente dopo l’influenza. In questo caso però compaiono anche febbre, inappetenza e malessere generale ed è bene contattare il pediatra.
Se sono coinvolte cause allergiche
La tosse non legata a forme virali può essere il sintomo di un disturbo allergico, che si tratti di asma oppure di una allergia respiratoria. In questo caso compaiono caratteristiche ben precise: i colpi di tosse sono brevi, secchi e stizzosi e compaiono in coincidenza dell’evento scatenante. Se, per esempio, il bambino inizia a tossire dopo uno sforzo fisico, oppure a seguito di una intensa emozione e ai colpi di tosse i genitori notano accompagnarsi una difficoltà respiratoria, come se il bambino avesse fame d’aria, allora ci potrebbe essere un disturbo di tipo allergico. La tosse legata alle allergie può avere, invece, infinite cause, dagli allergeni in casa come gli acari e le muffe a quelli esterni in primis i pollini: solitamente compaiono anche starnuti, scolo nasale e fastidio alla luce. Occorre, in questi casi, chiedere al pediatra se è il caso di approfondire con uno pneumologo o un allergologo.
Può essere una malattia vera e propria
La tosse fastidiosa, insistente, simile a un abbaio o al raglio dell’asino è il sintomo della pertosse, una malattia infettiva che dovrebbe essere prevenuta attraverso la somministrazione del vaccino specifico. Purtroppo, di recente un po’ in tutto il mondo si è verificato un calo delle coperture vaccinali e alcuni bambini molto piccoli hanno perso la vita a causa di questa malattia. È opportuno, quindi approfittare del vaccino e continuare a sottoporvi i propri bambini. Per ultimo, si deve ricordare che la tosse può anche essere il segnale di un disturbo chiamato reflusso gastro-esofageo: il cardias, valvola tra l’esofago e lo stomaco, è immaturo e non chiude bene, lasciando passare il cibo già ingerito, il quale torna in esofago misto ai succhi gastrici, irritando le pareti dell’esofago stesso e quindi causando tosse. La caratteristica del disturbo è che la tosse compare poco dopo i pasti, se il bambino è in posizione sdraiata.
Dott.ssaRosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it