Integratori, vitamina C e anche un po’ di antipiretico: questi rimedi contro il raffreddore, in realtà aiutano a tranquillizzare i genitori piuttosto che essere davvero utili al bambino raffreddato. Secondo uno studio condotto dall’Università del Michigan, almeno un genitore su due usa per i propri figli metodi contro il raffreddore con scarse o nulle prove di efficacia, come integratori alimentari e vitaminici anche se non vi sono evidenze della loro efficacia nella prevenzione del raffreddore.
A parere degli esperti, integratori e vitamine non hanno una provata efficacia nel prevenire i raffreddori anche se sono molto pubblicizzati e usati di frequente. Per esempio non vi è alcuna prova scientifica che sia veramente utile nella prevenzione del raffreddore offrire a un bambino la Vitamina C, i multivitaminici o altri prodotti da banco pubblicizzati come sostegno per il sistema immunitario. Attenzione anche all’uso di antipiretici, come il paracetamolo o l’ibuprofene per bambini: sono realmente necessari solo se al raffreddore si accompagna febbre superiore a 38° in caso contrario sono inutili ed è bene ricordare che si tratta pur sempre di farmaci. In media un bambino prende il raffreddore dalle tre alle sei volte l’anno, con sintomi variabili che possono perdurare anche per due settimane. È utile effettuare lavaggi nasali dinamici per tenere il più possibile sgombre le vie aeree e far bere al piccolo tanti liquidi per alleviare la sensazione di secchezza di naso e gola. La pelle va mantenuta idratata con una crema specifica per i piccoli. L’igiene personale, il lavaggio frequente delle mani, l’evitare di toccarsi naso e bocca, mettere la mano davanti quando si starnutisce e tossisce sono semplici ed efficaci modi per non diffondere il contagio.
Alcune credenze tramandate dalle nonne fanno ormai parte del dimenticatoio come ad esempio: sudare molto aiuta a far passare prima il raffreddore, è invece controproducente perché perdere troppi liquidi favorisce la secchezza delle mucose nasali, che si irritano ulteriormente. E’ decisamente utile il rimedio di una tazza di latte caldo con un po’ di miele, a patto che il bambino abbia più di due anni. Il latte contiene il triptofano, un aminoacido precursore dei neuro peptidi che favorisce il rilassamento e quindi il riposo. Il miele è ricco di sostanze altamente nutrienti e rafforzano il sistema immunitario, aiutando di fatto a riprendersi prima e meglio. Il digiuno va assolutamente e vitato, il fisico si debiliterebbe troppo. Ma anche sforzarsi di mangiare può essere inutile, anzi può affaticare l’organismo. Si dovrebbero preferire frutta e verdura cotta, carne bianca cotta al vapore, brodi di pollo sgrassati e yogurt. Anche coprire troppo il bambino non è di nessuna utilità. In casa può bastare una tuta felpata con pantofole comode. I tessuti sintetici, favorendo il ristagno del sudore sono da evitare. L’uso di un umidificatore può ristabilire una corretta umidità in ambienti troppo secchi e soprattutto, dietro supervisione di un adulto, è possibile sottoporre il bambino a un fumento con acqua calda e due gocce di olio essenziale al mentolo oppure eucalipto privato di terpeni, ma solo se il bambino ha più di tre anni. Se il raffreddore si presenta più volte l’anno, oppure se colpisce ripetutamente i bambini a rischio di complicanze, come bronchiti o otiti, sarebbe meglio chiedere l’intervento pediatra.
Giorgia Andretti