Se nostro figlio ha difficoltà di concentrazione ed alle volte sembra anche essere un po’ bullo, prima di prendere qualsiasi provvedimento, proviamo a farlo dormire di più e meglio. La carenza di riposo notturno, sia come qualità sia come quantità, è stata messa in relazione con i disturbi neuro-comportamentali, problemi per i quali si ricorre non di rado all’intervento dello psicologo.
Sonno di scarsa qualità
Questa conclusione è stata raggiunta da un gruppo di esperti della ASL RM4, assieme ai medici scolastici del quarto distretto dell’azienda sanitaria e ai medici di Assirem, l’Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno. Il gruppo, per la prima volta in Italia, ha realizzato un’indagine conoscitiva su un ampio campione di bambini di entrambi i sessi della classe terza della primaria: 365 ragazzine e 356 ragazzi di otto anni della zona di Campagnano di Roma. I risultati sono stati presentati da Oliviero Bruni, Presidente Mondiale della Medicina del Sonno Pediatrica, nel corso del convegno – Il sonno non solo riposo ma funzione essenziale per la salute e la qualità della vita. I risultati hanno messo in evidenza l’insufficiente quantità di sonno, infatti, la metà dei bambini dorme meno del tempo considerato sufficiente secondo gli standard mondiali: circa 9-10 ore prolungando le attività serali. Molti hanno difficoltà ad addormentarsi perché preoccupati o in ansia. Il 7,2% si sveglia durante la notte almeno due volte e spesso fatica a riprendere sonno. Molti hanno il sonno agitato cambiando spesso posizione.
I problemi di salute correlati
Sono, inoltre, tanti i bambini ad avere una cattiva respirazione evidenziata dal russare. Sta di fatto che i bambini dormono poco e male: data la rappresentatività del campione, i dati si potrebbero riferire anche a bambini più piccoli o a ragazzi più grandi. Quello che è sicuro è che i giovanissimi nel nostro paese dormono davvero male e le conseguenze si vedono su tanti aspetti della salute. E’ certo che dormire poco e male favorisce il sovrappeso, perché più le ore di veglia sono numerose, più diminuisce la produzione di leptina, un ormone che ha un ruolo anti-obesità. In compenso viene prodotta più grelina, l’ormone che stimola il senso della fame. Chi dorme male è soggetto più facilmente a disturbi della respirazione e si ammala più facilmente, perché nelle fasi di sonno profondo si producono cellule del sistema immunitario. La novità rilevata dall’indagine conoscitiva è che se i bambini non dormono abbastanza possono andare incontro a disturbi neuro-comportamentali, perché il riposo insufficiente non consente una corretta comunicazione tra le cellule nervose.
Riprendiamo buone abitudini
I disturbi di apprendimento, l’iperattività e perfino il bullismo possono avere come concausa come fattore predisponente proprio la mancanza di sonno, ovviamente non quella limitata a una notte, cosa che può capitare e che non influisce, ma quella cronica, dettata da cattive abitudini come l’andare a letto troppo tardi, il tenere acceso il cellulare fino a quando non si crolla dal sonno: abitudini che evidentemente i genitori non riescono a correggere, forse perché hanno una scarsa consapevolezza dell’importanza del riposo. In realtà basterebbero tre piccole modifiche alle consuetudini serali per migliorare la qualità del sonno, con tutte le ripercussioni positive associate: cenare prima, non oltre le 20; non usare il cellulare dopo cena e preferibile leggere un libro o ascoltare della musica soft e spegnere la luce alle 22,00 precise. Corpo e mente del bambino ne trarranno solo giovamento.
Sahalima Giovannini