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Appendicite, quando preoccuparsi

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Colpisce soprattutto i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, ma è per quelli al di sotto dei 4 che è necessario prestare attenzione: l’evoluzione, in questi casi, è rapida e la diagnosi difficile.

Il dolore addominale rappresenta una delle evenienze più comuni e la motivazione più frequente di consulto chirurgico in età pediatrica. Talvolta, per alcuni bambini, si tratta di un sintomo così frequente da non essere più preso in considerazione dai genitori. Nella maggioranza dei casi non è possibile, infatti, individuare patologie che possano essere considerate responsabili della comparsa di tale disturbo. Talvolta, però, il mal di pancia può nascondere una patologia insidiosa: l’appendicite acuta. Si tratta di un processo morboso che colpisce l’appendice vermiforme, segmento intestinale che origina dalla porzione iniziale dell’intestino crasso in prossimità della congiunzione tra quest’ultimo e l’intestino tenue. Il lume dell’appendice cecale è in diretta continuazione con il lume intestinale e contiene, al pari di quest’ultimo, batteri e feci. In particolari condizioni il lume appendicolare, di per se già molto esiguo, può ostruirsi con conseguente ristagno di batteri e materiale fecale con proliferazione dei germi e comparsa di una reazione infiammatoria a carico della mucosa appendicolare con formazione di pus. Inizia, in tal modo, quel processo morboso che prende il nome di appendicite acuta.

Il carattere della patologia
A partire da questo momento si verificano una serie di eventi patologici che possono così essere riassunti:
a) Iniziale raccolta di pus all’interno del lume appendicolare con distensione del viscere e comparsa di dolore. In questa fase frequentemente il bambino riferisce il dolore in sede peri-ombelicale (appendicite semplice o catarrale: tumefazione, edema, iperemia del viscere).
b) Progressione della infiammazione a tutti gli strati della parete viscerale con formazione di piccoli ascessi intraparietali e compromissione dell’apporto sanguigno (appendicite flemmonosa).
c) Il processo flogistico si estende a tutta la parete del viscere determinandone la perforazione con fuoriuscita del materiale purulento infetto nel cavo peritoneale. (appendicite gangrenata, diffusione dell’infezione a tutto il cavo peritoneale e conseguente peritonite).

L’emergenza chirurgica
L’appendicite acuta rappresenta una delle emergenze chirurgiche addominali più comuni con una frequenza pari al 6-11% della popolazione. La frequenza massima è nella seconda infanzia (8-11 anni) . E’ possibile, tuttavia, che compaia in bambini di ogni età compreso, anche se in casi eccezionali, il periodo neonatale. Il decorso clinico descritto è tanto più rapido quanto più il bambino è piccolo. Nel bambino al di sotto dei quattro anni di vita l’appendicite ha un decorso clinico particolarmente insidioso ed una evoluzione molto rapida. I sintomi di esordio sono più sfumati e possono essere gli stessi di patologie più banali (gastro-enterite acuta, dispepsia, sindromi da raffreddamento). Ciò determina un ritardo nella diagnosi e la malattia può assumere un andamento particolarmente insidioso.

I sintomi per la diagnosi
L’attacco appendicolare tipico inizia con dolore epigastrico (parte alta dell’addome) o periombelicale, accompagnato da nausea o vomito. Il dolore, in poche ore, si sposta al quadrante inferiore destro e compare aumento della temperatura. La diagnosi di appendicite acuta si basa sull’esame del paziente e sulla palpazione dell’addome. Il dolore inizialmente poco spiccato si accentua con il passare del tempo e si aggrava con la comparsa di contrattura di difesa nel quadrante inferiore destro. Un elemento fondamentale nella diagnosi è rappresentato proprio da questa progressione della sintomatologia dolorosa. La semplice valutazione ripetuta nel tempo del bambino permette di porre con una certa affidabilità la diagnosi di appendicite evitando un vasto numero di interventi chirurgici inappropriati.
Altri sintomi importanti sono rappresentati dall’anoressia e dal comportamento del bambino. L’anoressia è un sintomo molto importante nella diagnosi differenziale del dolore addominale in età pediatrica. E’ difficile che un bambino con dolore addominale dovuto ad appendicite in atto abbia voglia di mangiare così come è improbabile che un bambino che abbia voglia di mangiare sia affetto da appendicite. Il bambino affetto da appendicite modifica il suo comportamento abituale, tende a rifiutare il giuoco ed è abbattuto.

Le indagini di laboratorio
Tra le indagini di laboratorio più significative per confermare la diagnosi di appendicite ricordiamo la velocità dei sedimentazione del sangue (VES) ed il conteggio dei globuli bianchi neutrofili (emocromo) che, se elevati, rappresentano un dato a sostegno della diagnosi di appendicite. E’ importante tuttavia ricordare come i globuli bianchi elevati siano aumentati in molte altre condizioni e tale dato possa mancare nel bambino piccolo o negli stati molto avanzati della malattia.
L’appendicite acuta è una malattia che deve essere trattata chirurgicamente. L’appendicectomia viene eseguita mediante un’incisione nel quadrante inferiore destro dell’addome e richiede, quando non complicata, quattro o cinque giorni di degenza post-operatoria.
La diagnosi differenziale si pone con le enterocoliti batteriche o virali, la stasi fecale (frequente nel bambino), l’adenomesenterite che presenta sintomi molto simili all’appendicite acuta ed a volte e distinguibile da questa solo all’intervento.

 

Prof. Giacinto Marrocco

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