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Imparare a lavarsi è un… gioco

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Trasformare le regole in un’occasione di divertimento, puntando sul desiderio dei più piccoli a “fare come mamma e papa”: ecco le strategie vincenti per l’ educazione all’igiene.

Per igiene personale del bambino si intende una accurata pulizia quotidiana che interessa tutte le aree del corpo. La bocca, la testa, le mani, i genitali e i piedi necessitano di attenzioni igienico-sanitarie particolari, che devono essere eseguite con regolarità dai genitori per evitare al bambino piccoli guai o problemi più seri dovuti a probabili infezioni. Molto spesso bambini e sapone sembrano due realtà inconciliabili e l’ora della pulizia diventa per molti genitori un momento di scontro con i figli. Ma per insegnare anche ai più piccoli le elementari regole igieniche per la cura del proprio corpo è senz’altro utile sfruttare due caratteristiche che tutti i bambini hanno: la voglia di giocare e lo spirito di emulazione.

Insegnare senza imporre
Fino a circa quattro anni i bambini non sono in grado di provvedere in autonomia alla propria igiene, e molto spesso non amano nemmeno l’acqua: ecco perché è necessario che “l’operazione lavarsi” non sia delegata al bambino, ma diventi un gioco, un rito, un’occasione che coinvolge insieme bambini e adulti. In questo modo si sfruttano positivamente alcune caratteristiche del bambino piccolo e cioè la fiducia nei confronti degli adulti e quindi la tendenza generale ad accettare “regole”, e il suo spirito di imitazione nei confronti degli adulti.
Se tutto questo quindi viene presentato sotto forma di gioco la collaborazione del bambino non tarderà ad arrivare. Altrettanto importante è non insistere nel caso il bambino si rifiuti di collaborare: è infatti controproducente sgridarli, o svergognarli davanti agli altri. Bisogna dargli tempo e non forzarlo troppo, prima o poi scatterà in lui lo spirito di imitazione e vorrà “giocare” anche lui.

Attenti all’iper-igiene
I bambini non hanno una naturale predisposizione per l’igiene personale e quindi non va mai lasciata a loro l’iniziativa di lavarsi: ne farebbero a meno per molto tempo! Loro amano giocare, rotolarsi per terra, pasticciare e per loro quindi sporcarsi non è sinonimo di “cosa brutta che non si deve fare”, ma bensì di cosa bella e piacevole, cioè del giocare.
L’importante è che i genitori, con gentilezza ma anche fermezza, li abituino al fatto che dopo essersi giustamente sporcati giocando, è anche bello pulirsi, utilizzare acqua e sapone e tornare lindi e profumati per mandare via i microbi, i virus e “animaletti” del genere.
Lavarsi però per il bambino non deve essere un dovere, perché a lungo andare penserà all’igiene come ad una tortura, un castigo e cercherà di starne alla larga tutte le volte che gli sarà possibile.
Inoltre è importante che i genitori non trasmettano ai loro piccoli l’idea della pulizia personale come mania: crescere i bambini all’insegna dell’iper-igiene, dell’orrore e del terrore dello sporco, rischia di creare un adulto ossessionato dalla pulizia.
Ed ora qualche consiglio per limitare le “battaglie” davanti a vasche e lavandini.

I denti
Si può provare a farlo sentire grande per il fatto che sa già usare da solo lo spazzolino, proprio come fa a tavola con cucchiaio e forchetta.
In alternativa si può proporre una gara in cui vince chi li spazzola più a lungo: i bambini amano le sfide! L’importante è scegliere uno spazzolino giocattolo, tutto colorato o a forma di pupazzetto che abbia le setole morbide, testina piccola e impugnatura adatta alle manine del piccolo. Il dentifricio deve essere a misura di bebè, cioè non deve pizzicare, ma essere al gusto di fragola, banana, caramella, l’importante è che non contenga zucchero per evitare problemi di carie.

Il corpo
La vasca da bagno può trasformarsi in un entusiasmante zoo, con tanti animaletti galleggianti o in uno scenario di pirati e tesori da trovare con un po’ di fantasia e qualche bel racconto.
Il bagnoschiuma, in ogni caso neutro e adatto alla sua pelle delicata, se ha una confezione particolare, sembrerà un simpatico giocattolo e invoglierà il bambino ad utilizzarlo.

I capelli
È sufficiente lavarli con lo shampoo anche solo un paio di volte a settimana: lavare ogni giorno i capelli è eccessivo perchè anche lo shampoo neutro può sgrassare troppo e irritare la pelle delicata del piccolo. Per i capelli ci vuole un po’ di collaborazione da parte del bambino perché deve reclinare la testa all’indietro per evitare che durante il risciacquo gli vada il sapone dentro gli occhi.

 

Angela Salini

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