Acufeni: un problema per un europeo su sette

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Acufeni: un problema per un europeo su sette

acufeni
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Circa 65 milioni di europei, una persona su sette, soffrono di acufeni e il numero è destinato ad aumentare: solo in Italia ne soffrono più di 6 milioni di persone, secondo una ricerca dell’Istituto Mario Negri, pubblicata su Lancet Regional Health Europe. Lo studio, condotto in collaborazione con esperti dell’Università britannica di Nottingham, dell’Università di Ratisbona in Germania e dell’Università-Watt in Malesia, è il primo ad esaminare in modo rigoroso la prevalenza dell’acufene su un campione rappresentativo della popolazione adulta. I ricercatori spiegano che il 14% degli europei adulti ha confermato di aver sofferto di acufeni per almeno cinque minuti durante l’ultimo anno. Un acufene di grave entità è stato riscontrato nell’1,2% dei partecipanti. Questo vuol dire che solo in Italia più di 6 milioni di italiani soffrono di acufene, di cui più di 400mila in maniera severa.

Acufeni: di che cosa si tratta

L’acufene o tinnitus è la percezione soggettiva di rumori o suoni nelle orecchie, non percepibile da soggetti esterni e non misurabili in modo oggettivo. Si tratta di un suono o un rumore percepito diverse volte al giorno, nella testa o nelle orecchie ed è tale da essere percepito come un fastidio più o meno intenso, che comunque distrae dalle attività quotidiane. Solitamente questo problema riguarda le persone adulte, raramente i bambini. La forma più frequente è simile a un ronzio nelle orecchie e può assumere diverse tonalità, quindi essere percepito come rombo, fischio, sibilo, soffio, crepitio e altro ancora. Gli acufeni possono essere sempre presenti, quindi costanti, oppure intermittenti, comparendo di tanto in tanto ma con una certa regolarità. Il volume, cioè la percezione, può essere da debole a elevato. Può comparire un unico tipo di suono oppure se ne possono associare diversi.

Perché si avvertono i rumori

La causa dell’acufene non è sempre identificabile. Probabilmente sono dovuti alla combinazione di diversi fattori, spesso legati a un danno subito dall’apparato uditivo. Il rumore intenso, percepito con una certa frequenza, può danneggiare l’apparato uditivo. Questo è dimostrato dal fatto che il 90% delle persone con problemi di acufeni soffrono anche di calo dell’udito. I rumori intensi danneggiano infatti le delicate cellule ciliate dell’orecchio interno, causando ipoacusia e distorsione nella percezione dei suoni, ma anche alterazioni tali da sentire suoni inesistenti. Le infezioni dell’orecchio, come le otiti medie, o del naso e seni paranasali, come le riniti e le rinosinusiti, possono dare luogo a temporanea percezione di acufeni a bassa tonalità e meglio definiti come fullness, rumori simile a quello del mare che si percepisce mettendo la conchiglia dalla parte concava sull’orecchio. Anche i traumi di testa e collo possono causare acufeni reversibili, accompagnati da mal di testa, perdita di memoria e vertigini. I disallineamenti dell’articolazione mascella-mandibola si possono ripercuotere sull’apparato uditivo e generare acufeni. In questo caso è necessario ricorrere ad un odontoiatra o gnatologo per risolvere il problema con l’impiego di apparecchi ortodontici, utili soprattutto nei bambini, oppure con un intervento chirurgico.

Che cosa fare in caso di acufeni

Se gli acufeni sono dovuti a una particolare malattie, affrontare quel disturbi significa anche alleviare o far scomparire del tutto la percezione dei rumori. Se non è riscontrabile una vera e propria causa, ci si deve rivolgere a uno specialista otorinolaringoiatra per una valutazione approfondita del proprio problema, corredata da esami audiometrici e imaging. Si può avere sollievo dall’utilizzo di un apparecchio acustico, ovviamente in caso di ipoacusia associata, che oltre ad amplificare i suoni in ingresso migliorando la percezione uditiva, maschera il rumore non desiderato. È anche possibile ricorrere a speciali apparecchi chiamati generatori o mascheratori di suoni. Sono in forma di sveglia, orologio da tavolo, cuscino o altri ancora e producono i cosiddetti rumori bianchi, ovvero suoni della natura, vento, onde del mare che rilassano e al tempo stesso distolgono l’attenzione dagli acufeni. È essenziale proteggere, fin dai primi anni di vita, l’apparato uditivo da stress sonori eccessivi, evitando di ascoltare la musica a volume elevato e utilizzando le protezioni previste per legge sui luoghi di lavoro rumorosi.

Lina Rossi

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