Di recente ha colpito tutti la notizia della bambina di quattro anni deceduta a seguito delle complicanze non curate di un’otite media. Una infezione assai diffusa, basti pensare che un bambino su dieci ha avuto almeno un episodio di otite prima dell’età scolare. L’utilizzo degli antibiotici ha ridotto notevolmente il pericolo delle complicanze, eppure queste continuano ad esserci e un bambino su ogni duemila può a subire la perdita dell’udito fino alla paralisi del nervo facciale, dalla meningite al terribile ascesso cerebrale. Del problema si è occupato un articolo pubblicato su Current Neurology and Neuroscience Reports.
L’otite media è una infezione abbastanza seria dell’orecchio, per le lesioni che provoca, per i disturbi che genera e per le eventuali complicanze che, se trascurata, può provocare. Generalmente l’otite è un’infiammazione acuta purulenta accompagnata da dolori, accompagnata da sordità temporanea e ronzii finché si rompe la membrana, perforazione del timpano, e dal condotto fuoriesce il pus. Il morbillo, la scarlattina e i processi infiammatori della faringe possono essere tra le cause delle otiti medie purulente. Se queste otiti sono trascurate, passano allo stato cronico, con ispessimento della cute che può chiudere il condotto stesso rischiando di provocare una sordità cronica. E’ necessario curare in tempo e con costanza ogni forma di otite, per evitare l’insorgere di complicanze a carico di tutto l’apparato uditivo. Mal di testa, vertigini, febbre sono disturbi comuni a molte malattie ma che, se persistono, potrebbero anche essere complicanze di un’otite non ben curata.
Le complicanze mastoidee acute sono processi infiammatori che interessano la mastoide, sporgenza dell’osso temporale situata dietro il padiglione dell’orecchio. Possono essere acute o croniche. Il dolore, localizzato in fondo al condotto uditivo, si estende a tutta la zona dietro l’orecchio, acuto e pulsante. Provoca insonnia, malessere generale, otorrea ovvero la fuoriuscita di pus dall’orecchio. Nei bambini può provocare la febbre. Applicazioni caldo-umide sulla parte colpita insieme alla somministrazione di antibiotici faciliterà il drenaggio. Nei casi più seri è necessario intervenire chirurgicamente. La mastoidite cronica è la complicanza di un’otite media purulenta cronica. Per diagnosticarla, è necessario ricorrere all’esame otoscopico, poiché non compaiono segni esteriori visibili. Anche i sintomi sono sfumati: possono comparire cefalea, dolore locale più intenso alla pressione, insonnia e febbre.
Si presentano quando il processo infiammatorio, dall’orecchio medio o dalla mastoide, penetra all’interno delle ossa del cranio attraverso i tessuti, le vene e i canali linfatici: in questo modo si formano ascessi nella sostanza stessa del cervello e della scatola cranica. Si possono avere diversi tipi di queste formazioni: ascesso extradurale, sottodurale, cerebrale e del cervelletto. In tutti questi casi i sintomi sono poco evidenti, perché spesso compare solo un po’ di cefalea da mettere in relazione con l’otite avuta nei giorni precedenti. È bene non trascurare eventuali segnali perché può addirittura insorgere la meningite. Una volta che la TAC ha provato l’esistenza di questo tipo di infezione, è necessario intervenire chirurgicamente e seguire una cura antibiotica. Le complicanze venose interessano i canali venosi grandi e piccoli, anche seni, tracciati lungo le ossa del cranio; se trascurate, possono portare a forme di meningite. Per la cura si ricorre agli antibiotici o, se necessario, alla chirurgia.
Si sviluppano quando l’infiammazione delle otiti medie purulente si propaga alle ossa e alle parti interne del cranio. Comprendono: le petrositi, le labirintiti, la paralisi del nervo facciale.
La petrosite è una complicazione dell’otite, causata dall’infezione che si propaga all’osso della tempia. E’ molto frequente tra gli adolescenti e i giovani, tra i 10 e i 20 anni. I sintomi sono abbondante otorrea, dolori nevralgici o emicrania, dolori oculo-orbitali con lacrimazione e fotofobia. Se non si interviene tempestivamente, si rischia paralisi facciale e meningite. La cura richiede intervento chirurgico seguito da somministrazione di antibiotici. Il processo infiammatorio acuto del labirinto, detto labirintite. I sintomi sono vertigini, difficoltà motorie, progressiva perdita dell’udito; se non trattate in tempo, possono provocare anche la meningite. La terapia è essenzialmente chirurgica, associata alla somministrazione di sulfamidici e antibiotici. L’otite media purulenta acuta o cronica può dare luogo alla paralisi del nervo facciale, che colpisce il viso dalla parte affetta da otite. Possono comparire asimmetria frontale, appianamento del solco naso-labiale e delle rughe frontali oppure impossibilità di fischiare, di corrugare la fronte, di soffiare. Si interviene con antibiotici oppure con la chirurgia.
Lina Rossi