Facili da trovare, costano poco rispetto al passato e fanno sentire più attraenti, più sicuri di sé, sono le nuove droghe. Insomma fanno sentire bene: e questo è pericolosissimo per i giovani che, soprattutto durante l’adolescenza, hanno bisogno di apparire al meglio davanti agli amici. Gli esperti lanciano l’allarme: oltre alla cocaina circola in abbondanza la cannabis rafforzata e anfetamine nelle infinte varianti. Un altro lato negativo è che anche per le forze dell’ordine e i laboratori di analisi sono davvero troppo difficili da identificare perché le formule che le compongono mutano continuamente. E così tra il successo che hanno tra i ragazzi, grazie alla diffusione sul web e alla poca consapevolezza che se ne ha in famiglia, ogni anno queste droghe psicoattive mandano oltre 40mila giovanissimi nei pronti soccorso psichiatrici per i disturbi causati dalla loro assunzione.
Gli esperti hanno parlato di questo drammatico fenomeno al convegno di presentazione della nuova – Carta dei Servizi dei pazienti nelle condizioni cliniche di comorbilità tra disturbi mentali e disturbi da uso di sostanze e addiction – doppia diagnosi. L’incontro è stato organizzato da Federsed la Federazione Italiana degli operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze, dalla SIP – Società Italiana di Psichiatria e SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza. I danni causati dalle droghe non sono quindi soltanto di natura fisica, ma anche psichica. La psichiatria puntando il dito su questa emergenza, chiede aiuto e risorse per supportare le sempre maggiori richieste di emergenza negli adolescenti che giungono ai dipartimenti di salute mentale. Inoltre, i ragazzi non si limitano alla sola assunzione di droghe: le prendono assieme a superalcolici, creando un cocktail micidiale per il corpo e la mente. Molti di loro lo fanno per smorzare il male di vivere: problemi di ansia o di depressione che, invece che essere identificati e curati con farmaci corretti e psicoterapia, vengono sepolti sotto assunzioni di stupefacenti.
Uno studio sui clienti di cinque club romani ha permesso di scoprire che, su 273 utenti di età compresa da 18 e 30anni, il 78% riportava pregresso utilizzo delle cosiddette nuove sostanze psicoattive – NPS, mentre l’89% riportava utilizzo corrente di cocaina. La comorbilità fra un disturbo mentale e un disturbo da uso di sostanze usualmente definita come condizione di doppia diagnosi – spiega il presidente SIP – Bernardo Carpiniello, rappresenta un’evenienza particolarmente frequente. I numeri, secondo il Dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli-Sacco di Milano, dicono che nell’ambito dell’urgenza psichiatrica è necessario intervenire molto in fretta. I servizi devono essere impostati e coordinati per rispondere alle nuove emergenze e nuovi bisogni a partire dalla famiglia, purtroppo i genitori sono sempre gli ultimi a capire le esperienze in fatto di droga dei propri figli. I servizi dovrebbero attuare un piano di comunicazione mirato al riconoscimento precoce delle problematiche psichiche degli adolescenti.
Sahalima Giovannini