I primi segni del disagio psichico non vanno ignorati al fine di garantire rimedi efficaci per stati depressivi, disturbi alimentari, disturbi ansiosi, dipendenze o psicosi
Il nostro cervello, al pari degli altri organi è in continuo divenire. Inizia il suo sviluppo con il concepimento e può dirsi completato verso i tre anni. Il cervello è composto dai neuroni, dalla glia e dai neurotrasmettitori i quali provvedono a convogliare le connessioni necessarie affinché tutto il sistema neuro cognitivo interagisca nella sua complessità. La struttura cerebrale è altamente plastica nelle fasi del massimo sviluppo: prima infanzia e adolescenza ed è specifica per ogni singolo individuo. Il fattore genetico svolge un ruolo decisivo nell’evoluzione della mente al pari delle esperienze sensoriali ed è legato all’assimilazione dei fatti esperienziali e al successivo accomodamento. In base all’epoca in cui avvengono questi cambiamenti, si possono comprendere meglio le eventuali problematiche di tipo psichico.
Nei ragazzi questo stato psichico inizia con una sensazione persistente di tristezza e perdita di interesse nelle attività, pensa e si comporta in negativo. I sintomi della depressione possono essere di pensiero: predisposizione alla tristezza con crisi di pianto per nessun motivo apparente; umore altalenante; reazione di rabbia davanti a episodi di frustrazione anche su piccole cose; perdita di interesse nel fare le semplici attività quotidiane; conflitti aperti anche per piccoli fatti in famiglia e con gli amici; autostima sempre più carente; sentimenti di inutilità o senso di colpa; difficoltà nella concentrazione e/o difficoltà a prendere decisioni; pensieri frequenti sul senso della morte. Sintomi comportamentali: eccessiva stanchezza e perdita di energia; alterazione del ritmo sonno – veglia, variazione dell’appetito con perdita o aumento di peso; uso di alcool o sostanze stimolanti varie; agitazione o irrequietezza motoria generalizzata; frequenti dolori muscolari e mal di testa inspiegabili; isolamento sociale; scarso rendimento scolastico o frequenti assenze dalla scuola; autolesionismo con tagli, bruciature o piercing e tatuaggi eccessivi.
L’età di insorgenza di questo disturbo è tra i 12 e i 17 anni anche se non è raro vedere bambini con queste problematiche. Il disturbo alimentare è molto più che perdere o acquistare peso, è un complesso modo di pensare e vivere il cibo che può sconfinare nella vera e propria malattia. I segni da non sottovalutare mai nella forma anoressica: utilizzo eccessivo di lassativi giustificato da stipsi ostinata; nutrizionecon cibi a basso indice calorico; restrizione dietetica; evita di consumare il cibo insieme agli altri; pratica sportiva esasperata; controllo del peso quotidianamente e anche più volte al giorno. I segni da non sottovalutare mai nella forma bulimica: appena terminato il pasto l’adolescente va in bagno, con giustificazioni varie, il vomito provocato, fonte di acidità, crea problemi ai denti incisivi superiori; il dito indice e medio della mano destra mostrano delle escoriazioni sulle articolazioni; i linfonodi sottomandibolari sono generalmente ingrossati; con il vomito si perdono gli elettroliti in modo particolare il potassio con problemi cardiaci correlati; utilizzo di lassativi in dosi eccessive.
Le dipendenze, sono stati di necessità appresi più efficacemente dal cervello degli adolescenti di quanto non accada per persone adulte. Per questo i ragazzi dovrebbero essere messi in grado di conoscere meglio le peculiarità delle dipendenze e sulla pericolosità delle sostanze attive sul cervello a causa della plasticità fortemente attiva delle strutture cerebrali con danni permanenti al sistema cognitivo. I segni da non sottovalutare mai sono legati al bisogno compulsivo di fare o utilizzare qualcosa: nervosismo eccessivo; disturbi del sonno; ritiro sociale; frequenti emicranie e tutti i sintomi iniziali della depressione.
Rappresentano il gruppo dei disturbi mentali più enigmatici nella loro evoluzione e se riconosciuti e trattati per tempo possono evitare la trasformazione in malattia. Alcuni segni da non sottovalutare: sospettosità ad es. pensiero di essere molestati in assenza di riscontro, credere che qualcosa di grave possa capitare in famiglia; avvertire stranesensazioni nel proprio corpo o distorcere la visione della realtà; pensiero disorganizzato con risposte poco attinenti; comportamento motorio da lentezza motoria all’agitazione in modo repentino e imprevedibile; difficoltà di concentrazione con caduta nel rendimento scolastico. L’igiene personale è carente e si perde l’interesse nelle attività quotidiane reali. I segni possono essere tutti presenti o solo alcuni, altri possono essere solo lievemente sfumati e questo li rende difficoltosi da riconoscere. Sono sempre da ricercare i seguenti segni: ritiro sociale da amici e familiari; calo nel rendimento scolastico; problemi di sonno; irritabilità o umore depresso; mancanza di motivazione verso la vita.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, psicoterapeuta, laureata in psicologia clinica
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