In Italia, il 14% dei bambini presenta questo disturbo, con un impatto significativo sullo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo. Purtroppo non è sempre ben riconosciuto come disturbo tanto da essere difficilmente riconosciuto se non dal medico specialista. Si parla di disturbo primario del linguaggio quando gli altri correlatiti che stimolano lo sviluppo e l’apprendimento del lignaggio sono integri, ovvero: sistema uditivo e sistema neuro-cognitivo.
Le cause del disturbo primario del linguaggio non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano multifattoriali. Fattori genetici giocano un ruolo importante, poiché è stato osservato che se un genitore ha avuto difficoltà nello sviluppo del linguaggio, è più probabile che anche il bambino sviluppi problemi simili. Tuttavia, oltre ai fattori genetici, si ritrovano influenze ambientali e neurologiche tali da contribuire al regolare sviluppo del linguaggio. Eventi come complicazioni durante il parto, esposizioni prenatali a sostanze tossiche o infezioni possono influenzare lo sviluppo del linguaggio nell’età evolutiva.
I sintomi del disturbo primario del linguaggio variano ampiamente da bambino a bambino, ma generalmente includono:
Le conseguenze del disturbo primario del linguaggio possono essere importanti. I bambini che ne sono affetti possono trovarsi in difficoltà nel percorso scolastico, la comunicazione verbale efficace è fondamentali per l’apprendimento. I bambini affetti da DPL possono anche sviluppare problemi di autostima poiché le interazioni con gli altri possono risultare frustranti e poco gratificanti. A lungo termine, senza interventi adeguati, il disturbo può influire sulle opportunità lavorative e sulle relazioni adulte.
Il disturbo primario del linguaggio è una condizione seria, ma con interventi tempestivi e appropriati i bambini possono superare o gestire efficacemente le difficoltà linguistiche. La diagnosi precoce è fondamentale per gestire efficacemente il disturbo. Gli interventi includono:
È essenziale per genitori, educatori e professionisti della salute collaborare per garantire che ogni bambino riceva l’assistenza di cui ha bisogno, consentendogli di raggiungere il proprio potenziale comunicativo e sociale.
Rossi Lina
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