Ogni quattro anni viene somministrato un questionario ai ragazzi dai 13 ai 15 anni finalizzato ad avere informazioni sul fumo di sigarette, sia attivo sia esso passivo, ed ovviamente anche sui presidi extra come la sigaretta elettronica. Purtroppo i risultati non sono confortanti, i ragazzi sono troppo esposti al fumo passivo, in casa, in ambienti scolastici o in auto dovuto anche ad un insufficiente rispetto del divieto di fumo in aree specifiche.
Il 16% dei nostri ragazzi, almeno una volta nell’ultimo mese, ha riferito all’indagine di aver usato: fumo di sigarette, fumo da e-cig e fumo da tabacco riscaldato. Un ragazzo su tre ha fumato una sigaretta come minimo una volta nella vita. Nello specifico i risultati sono:
I danni da fumo esistono e non solo danneggiato i polmoni e la circolazione ma anche la fertilità.
Il divieto di vendita e somministrazione di tabacco ai minori di 16 anni inizia nel 1934 – Testo unico delle leggi sulla protezione e l’assistenza della maternità e dell’infanzia – che stabilisce, all’art. 25, il divieto di fumare nei luoghi pubblici. La legge dell’8 novembre 2012 ha innalzato il limite dei 16 anni ai 18 previsto dall’art. 25. Con l’ultimo decreto del 2016 all’articolo 24 sono aumentate le sanzioni pecuniarie ai rivenditori: 500 e 3.000 euro con la sospensione della licenza per 15 giorni. In caso di recidiva la sanzione pecuniaria va dai 1.000 agli 8.000 euro con la revoca della licenza in caso di vendita di prodotti del tabacco ai minori e quindi anche delle e-cig e dei prodotti HTP. Purtroppo, l’indagine GYTS rileva quanto la legge non sia applicata, infatti, un ragazzo su quattro ha acquistato direttamente dal tabaccaio e dai rivenditori autorizzati i prodotti e gli altri ammettono di averli avuto da parenti o amici.
La ricerca mostra ancora un risvolto negativo: negli istituti scolastici il fumo non è proprio vietato; infatti, un ragazzo su tre dichiara di aver visto fumare nelle pertinenze esterne alla scuola. La metà dei ragazzi sostiene che nella propria abitazione si fuma regolarmente anche in loro presenza e che questa prassi continua anche nei percorsi con la macchina.
Rossi Lina
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