detrazioni utilizzabili famiglia figli minori carico
Gli studi dei commercialisti ed i Caaf stanno sperimentando i nuovi programmi in attesa di compilare in via definitiva le dichiarazioni dei redditi per l’anno 2012, ma sono anche molte le famiglie che provvederanno autonomamente alla compilazione del mod. 730 detto anche: Unico. Nella denuncia dei redditi è possibile allegare tutti i documenti giustificativi per ottenere le detrazioni usufruite per figli ed il coniuge a carico, nonché tutte le spese mediche sostenute per il periodo d’imposta indicato. Il Caaf o l’ufficio incaricato provvederà a inserire tutti i dati in via telematica e ad acquisire, nonché controllare, tutta la documentazione. È tempo dunque anche per mamma e papà di riaprire i cassetti e tirare fuori gli scontrini, le ricevute e ogni altro documento atto a “provare” le spese sostenute in relazione alle detrazioni di cui si è beneficiato.
Detrazioni e agevolazioni, un po’ di chiarezza
Questi due termini indicano dei “privilegi” concessi ai redditi del contribuente. Sarà capitato a molti di trovarsi in difficoltà nel distinguere le spese “detraibili” da quelle “deducibili”, ma quale è la differenza tra i due termini? Nello specifico la Detrazione o onere detraibile viene sottratta, nella misura del 19% del totale della spesa, dall’imposta lorda per determinare l’imposta netta effettivamente dovuta. Nel calcolo dell’Irpef alcune detrazioni sono stabilite in misura fissa in riferimento ad alcune categorie di reddito come quello da lavoro dipendente o da pensione. Le detrazioni per familiari a carico si riferiscono: ai figli, al coniuge o ad altri familiari (genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle) a condizione che siano conviventi. Altre detrazioni sono le spese sanitarie riferite al periodo d’imposta e sostenute dal contribuente e dai familiari a carico. Vale la pena citare anche le spese per l’istruzione, quelle per attività sportive praticate dai ragazzi e altro ancora che vedremo nello specifico.
Le Deduzioni o onori deducibili sono quote sottratte dal reddito complessivo, cioè prima di determinare l’imposta dovuta. La giustificazione a questa decurtazione risiede nel fatto che il fisco non ritiene di tassare una parte del reddito impiegato per determinate circostanze e cioè: contributi previdenziali e assistenziali, contributi per addetti ai servizi domestici e familiari, assegni al coniuge, spese mediche per portatori di handicap e altro.
Le agevolazioni per le spese mediche
Sono molte le detrazioni di cui potere usufruire in sede di dichiarazione dei redditi, alcune sono legate alla genitorialità, altre più in generale agevolano la famiglia come le detrazioni per interessi di mutui ipotecari o le assicurazioni sulla vita. Alcune detrazioni, come abbiamo visto, sono stabilite in maniera fissa come quella riguardante il coniuge a carico, fissata nella misura massima di 800 euro variabile in base al proprio reddito oppure per figli a carico, anche questa variabile dagli 800 euro in base al reddito ed all’età dei figli o dalla presenza o meno di disabilità. Tra gli oneri detraibili al 19% ci sono le spese sanitarie, quindi se abbiamo speso 100 euro, possiamo detrarre dalle tasse 19 euro. Per rendere esecutiva la certificazione, questa deve essere intestata al contribuente o al figlio fiscalmente a carico. In quest’ultima ipotesi le spese devono essere suddivise tra i due genitori nella misura in cui sono state effettivamente sostenute. Se i genitori vogliono ripartire le spese in misura diversa dal 50 per cento devono indicarlo nel documento che comprova la spesa. Se uno dei due coniugi è fiscalmente a carico dell’altro, l’intera spesa sostenuta può essere attribuita al coniuge non a carico. Per le spese sanitarie relative all’acquisto di medicinali, è importante documentarle con fattura o da scontrino fiscale il c.d. scontrino parlante in cui devono essere specificati la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico (che indica la qualità del farmaco) posto sulla confezione del medicinale e il codice fiscale del destinatario. In caso contrario la detrazione non può essere riconosciuta. Tra le deduzioni dal reddito complessivo troviamo anche le spese per l’assistenza specifica per i disabili. Nell’apposita sezione occorre indicare l’importo delle spese mediche generiche e di quelle di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione sostenute dai disabili
Le agevolazioni per le spese di istruzione
Altro onere detraibile è quello riguardante le Spese d’istruzione per la frequenza di corsi d’istruzione secondaria, universitaria, di perfezionamento e di specializzazione, tenuti presso istituti o università italiane o straniere, pubbliche o private. Se ci sono bambini di un’età compresa tra i tre mesi e i tre anni, sarà possibile detrarre anche le spese sostenute per pagare la retta mensile per l’asilo nido. Se poi i nostri figli hanno praticato nel 2011 delle attività sportive, abbiamo diritto alla detrazione per la spesa sostenuta. In questo caso occorre indicare le spese sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni, ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altri impianti sportivi. L’importo totale da indicare non può superare 210,00 euro per ogni singolo ragazzo.
Le agevolazioni per le spese della casa
E’ deducibile il 50 per cento delle spese sostenute per l’espletamento delle procedure di adozione di minori stranieri così come possono essere detratti i contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari. In questo caso occorre indicare i contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare: colf, baby-sitter e assistenti delle persone anziane per la parte a carico del datore di lavoro. L’importo massimo deducibile è di 1.549,37 euro. Non dimentichiamo l’Imu la nuova imposta nella quale confluiranno, oltre all’ICI, anche la tassa sulla spazzatura e i servizi comunali. A questo proposito è bene ricordare che è possibile una detrazione pari a 50 euro per ogni figlio convivente di età non superiore a 26 anni, purché, dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare. Per l’elenco completo delle deduzioni e detrazioni spettanti si può visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate nella sezione modulistica, dove sono presenti tutti moduli e le relative istruzioni.
Il fondo di credito per i nuovi nati ex Bonus bebè
Oggi si chiama Fondo di credito per nuovi nati, in origine era il “bonus bebè” e consentiva a nuclei familiari a basso reddito di accedere a un contributo, una tantum, se in famiglia arrivava un nascituro o se si adottava un bambino. Questa agevolazione non riguarda la dichiarazione dei redditi, ma consiste in una richiesta alle banche che aderiscono al fondo di credito entro il 30 giugno dell’anno successivo alla nascita o all’adozione del bebè. Oggi il bonus bebè ha cambiato veste: intanto si è allargata la forbice di famiglie che possono farne richiesta, in secondo luogo non si tratta più di un contributo a fondo perduto ma di un prestito a tasso agevolato per aiutare famiglie numerose. Le banche finanziano ben 5.000 euro alle famiglie con bimbo in arrivo, la copertura del prestito bebè è garantita da un fondo maternità istituito presso il dipartimento aiuti famiglia. Per individuare l’esistenza di eventuali altri bonus anche a livello regionale, bisogna rivolgersi allo sportello dei Servizi Sociali del proprio comune o informarsi sul sito della propria Regione, molte realtà locali stanziano dei fondi da destinare alle famiglie. In Piemonte, ad esempio, vi è un bonus di 250 euro per i nuovi nati, mentre la regione Lazio, attraverso il progetto “Vinco” offre alle mamme lavoratrici un finanziamento sottoforma di voucher del valore di 1.200 euro per l’acquisto del servizio: asilo nido per il proprio bebè.
Sonia Chiappetta