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I diritti degli anziani

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Una Carta sancisce le condizioni che la società civile deve garantire alle persone della terza età

Le statistiche hanno più volte evidenziato la crescente incidenza della popolazione anziana nel nostro Paese, ma questi rilevamenti hanno sortito, proporzionalmente, pochi risultati in termini di miglioramento della qualità della vita per le persone oltre gli “anta”.
Non dobbiamo comunque dimenticare che da quasi 6 anni gli anziani possono vantare, per statuto, la condizione di categoria “salvaguardata”. Il termine potrebbe apparire inappropriato, ma serve a ricordare che dal 1995 esiste la “Carta dei diritti degli anziani”, nata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio degli Organi Istituzionali.
All’iniziativa, promossa dall’E.I.S.S. (Ente Italiano di Servizio Sociale), hanno aderito numerosi enti e associazioni, con il proposito di realizzare i punti programmatici della Carta stessa e con l’obiettivo di dare attenzione e risposta alle esigenze della popolazione anziana del Paese.
Ci è sembrato di rendere un servizio utile ricordando gli articoli del documento:

Articolo 1
Diritto degli anziani ad accedere alla “qualità totale” del vivere umano in cui consiste la sostanza del bene comune.

Articolo 2
Diritto al mantenimento delle condizioni personali dell’anziano al più alto grado possibile di auto sufficienza sul piano mentale, psichico e fisico.

Articolo 3
Diritto alle cure preventive e riabilitative di primo, secondo e terzo grado.

Articolo 4
Diritto ad ottenere gratuitamente le cure e gli strumenti necessari a restare in comunicazione con l’ambiente sociale e ad evitare il degrado fisico e psichico: protesi acustiche e dentarie, occhiali e altri sussidi atti a conservare la funzionalità e il decoro della propria persona.

Articolo 5
Diritto a vivere in un ambiente familiare ed accogliente.

Articolo 6
Diritto ad essere accolti nei luoghi di ricovero alloggiativo od ospedaliero da tutto il personale, compresi i quadri dirigenti, con atteggiamenti cortesi, premurosi, umanamente rispettosi della dignità della persona umana.

Articolo 7
Diritto degli anziani ad essere rispettati ovunque nella loro identità personale e a non essere offesi nel loro senso di pudicizia, salvaguardando la loro intimità personale.

Articolo 8
Diritto ad avere garantito un reddito che consenta non solo la mera sopravvivenza, ma la prosecuzione di una vita sociale normale, integrata nel proprio contesto ed in esso il diritto all’autodeterminazione e all’autopromozione.

Articolo 9
Diritto a che le potenzialità, le risorse e le esperienze personali degli anziani vengano valorizzate ed impiegate a vantaggio del bene comune.

Articolo 10
Diritto a che lo Stato – con il generoso apporto del volontariato e la paritaria collaborazione del settore non-profit – predisponga nuovi servizi informativi-culturali e strutture atte a favorire l’apprendimento di nuove acquisizioni mirate a mantenere gli anziani attivi e protagonisti della loro vita, nonché partecipi dello sviluppo civile della comunità.

Dopo la presentazione della Carta dei Diritti degli Anziani è sorto il Comitato Italiano per i Diritti degli Anziani (COM.I.D.A.N.), cui hanno aderito oltre trenta organismi nazionali e locali per un collegamento autorevole e per la promozione delle iniziative in favore della nuova cultura sull’anziano con l’intento di:

  • Promuovere una nuova cultura sugli anziani e per gli anziani.
  • Rendere concreta l’esigibilità dei diritti.
  • Informare l’opinione pubblica anche con iniziative culturali e formative e con la partecipazione di anziani.
  • Promuovere la cooperazione tra gli organismi impegnati al servizio degli anziani.
  • Sollecitare politiche sociali innovative, in una logica di servizi sociali integrati e nel rispetto della persona anziana.
  • Collaborare con gli enti territoriali pubblici e/o privati ivi comprese le Associazioni dei Geriatri.
Non va inoltre dimenticato che, secondo le ultime statistiche Istat, la popolazione anziana rappresenta ormai un quarto dell’intera popolazione italiana e che “gli anziani del 2000” si presentano come anziani-giovani, sani e vitali, e richiedono alle forze politiche e sociali di poter continuare il loro impegno nella società.
In questa prospettiva gli anziani rappresenteranno non un peso per la collettività, ma una grande risorsa culturale, morale e sociale.

In Rete:
Ente italiano di Servizio Sociale

 

Giancarlo Strocchia

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