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Api, vespe e calabroni: cosa fare quando pungono

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I veri rischi dei mesi caldi, ovvero il tempo passato all’aria aperta, sono le punture di imenotteri: api, vespe e calabroni. Le punture sono dolorose per tutti, ma pericolose per le persone che soffrono di allergia al loro veleno, in questo caso il rischio è più che reale per la salute. Per difendere se stessi e i propri bambini, è utile seguire i suggerimenti messi a punto dalla AAIITO, Associazione Italiana Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri.

Le punture degli imenotteri
Gli insetti più pericolosi per quanto riguarda il rischio allergologico sono tutti gli appartenente alla famiglia degli imenotteri. Fortunatamente non tutti coloro che sono punti da questi insetti incorrono in fenomeni allergici. Sugli oltre 5 milioni di italiani che, ogni anno vengono punti dagli imenotteri, una media di 5 su 100 sviluppa una reazione allergica. Nelle persone non allergiche la reazione è quella di un dolore acuto nell’area colpita oltre a un lieve rossore e gonfiore, fenomeni questi del tutto normali dovuti alla presenza delle sostanze tossiche contenute nel veleno. Le reazioni allergiche alle punture sono invece causate da componenti del veleno a cui il soggetto è allergico inducendo la formazione di anticorpi. Queste si distinguono in locali estese e reazioni sistemiche. Le reazioni locali estese, interessano dal 2,4% al 26% delle persone allergiche, si manifestano come arrossamenti e gonfiore in sede di puntura con un diametro superiore ai 10 cm e una durata che supera le 24 ore. Le reazioni allergiche generali o sistemiche solitamente insorgono entro mezz’ora dalla puntura e possono manifestarsi con uno o più sintomi in fase crescente per gravità: orticaria, prurito diffuso, malessere, gonfiore, vertigini, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, mancanza del respiro, stordimento, confusione mentale, abbassamento della pressione sanguigna, perdita di coscienza e shock anafilattico.

L’importanza dell’adrenalina iniettabile
Le persone che, dopo una puntura, in pochi minuti hanno manifestato uno o più sintomi sistemici, quali orticaria, vertigini, difficoltà di respiro, oppure una reazione locale molto estesa, superiore a 10 cm di diametro, devono rivolgersi alla specialista allergologo per una diagnosi e terapia appropriata. Se necessario, lo specialista prescriverà la terapia antistaminica, cortisonica, l’adrenalina autoiniettabile ed eventualmente anche l’immunoterapia specifica. L’autoiniettore di adrenalina è uno strumento medico salvavita, consente infatti di iniettare l’adrenalina in circa 10 secondi, in modo da limitare i sintomi delle reazioni allergiche più gravi, come lo shock anafilattico. È necessario avere sempre con se la siringa pronta ed essere in grado di utilizzarla in brevissimo tempo. L’immunoterapia specifica è l’unica terapia risolutiva ovvero in grado di regolare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli da successive reazioni nel lungo termine. Questa terapia è consigliata a bambini e adulti che hanno avuto reazioni generali o sistemiche e che presentino test cutanei e/o sierologici positivi ed ha una efficacia protettiva dell’Immunoterapia superiore al 90%.

Che cosa fare se si viene punti
Il rossore e il gonfiore in una zona di circa 2-3 cm di diametro sono reazioni perfettamente normali, dovuta al veleno iniettato dall’insetto: si può applicare ghiaccio ed eventualmente una pomata al cortisone. Se è rimasto un pungiglione nella pelle, si dovrebbe notare a occhio nudo un puntino nero al centro della parte colpita. È molto importante estrarlo, e farlo con un certo metodo, per evitare che il sacco velenifero adeso al pungiglione continui a iniettare altro veleno. Bisogna quindi evitare di afferrarlo con le dita, piuttosto usare un’unghia, una limetta o anche un bancomat per sollevare il pungiglione gradualmente dal basso. È anche importante cercare di non essere punti. Non si dovrebbe mai camminare scalzi nell’erba, soprattutto se è molto alta, in campagna evitare di indossare indumenti molto colorati , gli insetti possono scambiarci per fiori e di indossare del profumo, attira gli insetti. È bene tenersi lontani da tronchi caduti, macerie e bisogna stare attenti anche ai cestini dell’immondizia perché gli avanzi di cibo attirano vespe e calabroni. Occhio anche alle lattine di bibite dolci e dimenticare aperte: l’odore zuccherino è una vera calamita per gli imenotteri.

Giorgia Andretti
Consulenza della dott.ssa M. Beatrice Bilò
Presidente AAIITO (Associazione Italiana Allergologi Immunologi Ospedalieri e Territoriali)

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