L’inizio della scuola primaria o il rientro nelle classi successive, può far emergere il problema: il bambino non sa difendersi, subisce l’aggressività o… potrebbe esercitarla.
L’autostima è il personale modo di valutare se stessi, anche nel caso dei più piccoli. Può essere valutata e compresa attraverso l’analisi degli atteggiamenti che un bambino mette in atto verso sé stesso e verso gli altri, atteggiamenti che vanno ad influenzare il suo modo, del tutto personale, di vedere il mondo e le persone che lo compongono.
La scuola è il suo nuovo mondo
In casa, nel suo spazio vitale, il bambino sa che può osare, che può sbagliare, che può essere gratificato, sa che può… tutto, sa che sarà amato qualsiasi cosa faccia. A scuola entra in contatto con la nuova realtà: non è più soltanto un “io” ma diventa parte di un “noi”. Ci sono i compagni, i coetanei con cui fare la conoscenza, iniziano a formarsi i primi gruppi ed iniziano anche i primi scontri. Lui, il bambino, si trova inevitabilmente proiettato verso una realtà con cui deve imparare presto a fare i conti. Se la sua autostima è tale da farlo sentire sufficientemente integrato nel gruppo, il bambino non dovrebbe vivere momenti di tensione. Se, invece, non è così e la percezione che il ragazzino ha di se stesso è un po’ debole, va aiutato ad affrontare e superare eventuali problemi che dovessero emergere. Come sempre, è preferibile giocare di anticipo, senza aspettare che il problema emerga.
Possono comparire segnali contrastanti
Cerchiamo allora di vedere quali possono essere i tratti caratteristici che fanno pensare di un bambino che potrebbe avere una scarsa considerazione di se stesso. Sono segnali di poca autostima l’eccessiva timidezza e atteggiamento di subordinazione nei confronti degli altri, come se il bambino fosse alla continua ricerca di qualcuno che lo protegga. Il piccolo insicuro manifesta paura e preoccupazioni eccessive di sbagliare, oltre al timore di non essere compreso. Infine, il piccolo con poca stima di sé ha difficoltà nel confrontarsi con gli altri: prova un senso di inadeguatezza che lo porta ad evitare situazioni di confronto. Più spesso di quanto si possa immaginare però, una bassa considerazione di se stessi e quindi di autostima, stimola l’attivazione di comportamenti di segno opposto. Atteggiamenti ricorrenti possono essere di tipo aggressivo, di solito dettati dalla rabbia. Altre volte, sono atteggiamenti basati su un’ostentazione eccessiva o caratterizzati da un perfezionismo esasperante. Questi atteggiamenti, che devono suonare come un campanello di allarme, in genere vengono usati per nascondere delle convinzioni opposte quali quelle di non valere e non avere fiducia nelle proprie capacità.
Come aiutare i bambini ad affrontare la scuola
Il bambino ha bisogno di sentirsi “speciale ed onnipotente” per sentirsi pienamente accettato. E’ necessario quindi soddisfare questi due bisogni. Soltanto fornendo gli strumenti giusti, il bambino si sentirà in grado di gestire la realtà e non avrà grandi difficoltà ad affrontare la sua vita scolastica. Soddisfare queste sue necessità lo farà sentire amato e riconosciuto nel proprio essere dalle due persone su cui lui conta maggiormente: la mamma ed il papà.
Questo però non deve tramutarsi nel viziare il bambino, accontentandolo in ogni suo desiderio, oppure permettendogli atteggiamenti un po’ troppo “da piccolo capo” ma, aiutarlo ad avere “rispetto” verso se stesso e verso gli altri. Questa iniezione di fiducia lo accompagnerà per il resto della sua vita supportandolo di fronte alle difficoltà che potrà incontrare.
Il rapporto con i genitori è fondamentale
Il senso di sicurezza in se stesso viene a costruirsi nel bambino a partire dall’amore e quindi dalla relazione affettiva con i propri genitori. Passare quanto più tempo possibile insieme al proprio figlio cercando di svolgere varie attività, illustrando i vari passaggi che portano alla realizzazione di oggetti o eventi, per esempio costruire insieme un modellino di aereo, leggere insieme una storia, passeggiare in un bosco alla scoperta delle piante e degli alberi. Il tempo trascorso insieme deve essere il momento del “fare, costruire, organizzare”, deve essere un tempo che inviti i bambini all’osservazione, all’organizzazione, al ricordo dei dettagli ed alla risoluzione dei problemi. Sono tutti elementi, quelli appena descritti, uniti e sostenuti dall’amore manifestato e incondizionato da parte dei genitori, che aiutano il bambino a sviluppare il senso di autostima in modo positivo.
dott.ssa Rosalba Trabalzini