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Insegnamogli ad usare le posate

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Non è facile, per un bambino, utilizzare forchetta e cucchiaio. Si tratta, dunque, di “un’impresa” complessa: armatevi di bavaglini giganti, tovaglie di plastica e tanta pazienza.

Il bambino è cresciuto ma ora quando è a tavola ne combina di tutti i colori: mangia con le mani, spalma il cibo dappertutto, lo bagna dentro il suo bicchiere, insomma combina un vero disastro. I genitori si domandano se tutto questo sia normale, se sia giusto lasciarlo fare e, sempre più dubbiosi, alla fine di ogni pasto passano almeno mezz’ora a pulire. Che tutto quello che accade sia normale è fuori dubbio, il problema vero è come aiutare il bambino ad imparare ad usare le posate per mangiare.

Prima regola, la pazienza
La cosa veramente indispensabile in questa lunga fase educativa è la pazienza. Non aspettatevi le buone maniere da parte di un bambino di uno-due anni: crescendo il piccolo vorrà imitare il vostro comportamento e le buone maniere arriveranno da sole se a tavola gli adulti ne fanno uso.
L’educazione è il lungo processo di apprendimento, di regole che introducono il bambino poi giovane uomo in una società civile. Apprendimento anche dei momenti opportuni: c’è il momento del gioco e della manipolazione del pongo (che non si mette in bocca ma che si può spalmare e giocare a fare le formine) e il momento della pappa (che invece va solo in bocca senza essere spalmata). Il bambino pensa sempre alla strada più diretta per ottenere qualcosa: poiché ha già appreso la distanza che c’è tra mano e bocca per lui mangiare con le mani risulterà più facile.
Ma continuare in questo modo non lo aiuterà ad impugnare correttamente le posate, viste come delle protesi che rifiuterà ostinatamente. E’ bene dunque che i genitori comincino da subito a togliere questa “cattiva abitudine” con gentile fermezza.

Qualche consiglio pratico
Un bambino piccolo accetta più facilmente le posate se prima le scopre e le “prova”.

  • E’ consigliabile dunque mettere il bambino nel seggiolone e tenerlo vicino alla tavola mentre voi mangiate: in questo modo imparerà che l’ora del pranzo o della cena è anche un’occasione per stare tutti insieme e certamente vorrà imitarvi. Se ha già mangiato non dategli altre cose, ma offritegli un cucchiaio: per lui sarà un nuovo gioco e la strada migliore perché lo conosca e lo accetti.
  • Proponetegli diversi tipi di posata ma ricordate che una bocca piccola gradisce un cucchiaio piccolo: di plastica, d’argento o d’acciaio, alla fine sarà lui a farvi capire quello che gradisce di più.
  • La deglutizione è facilitata se la pappa è sulla punta e se il cucchiaio non è colmo.
  • All’inizio il piccolo farà le sue esperienze e i suoi disastri: agita il cucchiaio pieno, rovescia la tazza. Per i genitori (già indaffaratissimi) sono guai che impongono un lavoro supplementare, ma per il bambino è un allenamento a fare da solo.
    Non cominciate subito a chiedergli di non fare pasticci, ma piuttosto organizzatevi voi; coprite il tavolo con una tovaglia di plastica e mettete al bambino un tovagliolo ampio o un vecchio grembiulino. Alla fine del pasto sarà tutto più facile da pulire!

    Tappa per tappa: dal biberon al coltello
    Imparare a mangiare da solo non è cosa facile per un bambino piccolo. Si tratta di un percorso educativo lungo e complesso. Ogni bambino lo affronta in maniera diversa e con tempi propri che vanno rispettati. Ecco, comunque, quelle che in linea di massima sono le tappe di questo processo. 9 mesi – Il bambino sa tenere il biberon con le mani, portarlo alla bocca e toglierlo quando ha finito. Se gli viene dato un biscotto lo succhia con piacere ma si sporca parecchio.
    12 mesi – Tiene bene le cose in mano e sa togliersi un oggetto dalla bocca.
    18 mesi – Si serve del cucchiaio girato nel verso giusto per gli alimenti solidi, vuole mangiare da solo una parte del pasto, ma si stanca presto e vuole essere aiutato.
    21 mesi – Ora mangia da solo, ma ancora a scapito della pulizia!
    2 anni – Fa grandi progressi, mangia da solo, tiene il bicchiere con una sola mano e non si sporca quasi più. Ogni tanto può chiedere di essere imboccato, ma in realtà vuole solo verificare se può ancora “contare” sull’aiuto della mamma. Verso i due anni e mezzo inizia ad utilizzare la forchetta e se ne serve per infilare i pezzetti.
    3 anni – Incomincia a stare correttamente a tavola, sa servirsi del coltello (ma è meglio evitare), ma non ha ancora forza a sufficienza per tagliare carne e frutta dura.

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    Angela Salini

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