Il 7 gennaio per il mondo cattolico le feste sono finite, per gli ortodossi iniziano

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Il 7 gennaio per il mondo cattolico le feste sono finite, per gli ortodossi iniziano

L’Epifania tutte le feste si porta via, è un detto che vale soltanto per il mondo cristiano cattolico. Per i fedeli della chiesa ortodossa, invece, deve ancora iniziare tutto: infatti, mentre per i cattolici la data canonica del Natale di Gesù è il 25 dicembre, per la chiesa ortodossa le festività natalizie hanno inizio il 7 di gennaio. A Mosca, quindi, ma anche nella parte cristiana di Gerusalemme, di Istanbul, in Serbia e in molte altre zone dell’Europa dell’est o del vicino oriente, i bambini devono ancora ricevere i loro doni e aspettare con ansiosa trepidazione i doni. Natale 12 giorni dopo quello cattolico Lo slittamento di data è dovuto al fatto che la chiesa ortodossa continua a seguire il calendario giuliano, ossia quello stabilito da Giulio Cesare. Tale calendario fu modificato nel 1582 da Papa Gregorio XIII che cancellò i giorni tra il 5 ed il 14 ottobre 1582, ma in quelli che seguono ancora il calendario giuliano questi giorni furono mantenuti, quindi l’evento che da noi si festeggiava il 25 dicembre in quelle zone coincideva con il 7 di gennaio. E così rimase anche nei secoli successivi. Il Natale, nei popoli ortodossi, è preceduto da un periodo di digiuno e preghiera che dura 40 giorni, in parte simile alla nostra quaresima che precede la Pasqua dopo che è stato festeggiato il Carnevale. Il digiuno prevede di consumare pesce anziché carne nei giorni di mercoledì e venerdì. Nel giorno invece della Vigilia di Natale è possibile consumare soltanto cereali lessi e frutta, fino a quando in cielo compare la prima stella. La gente allora si reca in chiesa dove viene celebrata la liturgia con preghiere, canti e la benedizione di cibi simbolici: pane, grano, vino ed olio. Alla fine della celebrazione viene intonato l’inno di Natale. Al centro della Chiesa viene portata l’icona che raffigura la natività e una candela accesa a simboleggiare la stella Cometa. Decorazioni di pesci e un vecchio vestito di blu Invece che con alberi di Natale, ghirlande di vischio e di agrifoglio, lucine multicolori, le chiese e le abitazioni sono addobbate con simboli della tradizione cristiana presenti anche nelle catacombe come ghirlande, pesci e pecore. L’albero non fa parte della tradizione natalizia ortodossa e nemmeno il presepe che fu, secondo quanto tramanda la tradizione, inventato da San Francesco. Il giorno di Natale, quindi il 7 gennaio, vengono ricevuti gli ospiti. Anticamente, i giovani si riversavano fuori mascherati e, girando per le strade, facevano gli scherzi e bussavano alle porte delle case per chiedere cibo e bevande. Dopo il Natale inizia il periodo di “sviati”, 12 giorni santi in cui si susseguono gli eventi dedicati alla nascita e al battesimo di Cristo. E i regali, quando arrivano? Questa tradizione è molto diversa rispetto a quella occidentale, vengono scambiati il giorno di Capodanno. In Russia, poi, esiste un personaggio che somiglia molto al nostro Babbo Natale: è Nonno Gelo, un simpatico vecchione vestito di bianco o di blu, che accompagnato da sua nipote, la Fanciulla della Neve, su una slitta trainata da renne o cavalli porta doni a tutti i bambini. E senza doni, in effetti, per i più piccoli che Natale sarebbe? Lina Rossi

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