I buoni propositi per il nuovo anno: perché sono necessari

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I buoni propositi per il nuovo anno: perché sono necessari

buoni propositi

Un classico di ogni 1° gennaio pensare ai buoni propositi per il nuovo anno. È un’esigenza che accompagna soprattutto gli adulti nei momenti di passaggio importanti della propria vita: quando finisce una storia d’amore, quando si cambia lavoro, quando si raggiunge un traguardo. È importante darsi qualche obiettivo per celebrare l’arrivo di novità, per motivarsi durante il percorso di crescita che coincide con l’apertura della nuova fase della propria esistenza. Anche per i bambini, i buoni propositi per l’anno nuovo sono importanti per una nuova fase di crescita. Se fruiti con buon senso, possono anche essere uno strumento educativo.

I buoni propositi a misura di bambino

Prima dei 36 – 40 mesi il sistema cognitivo dei bambini non è ancora ben strutturato, il loro orizzonte è ancora limitato a un tempo troppo breve per concepire un lasso di tempo come un intero anno. Dopo quel tempo i bimbi iniziano a frequentare la scuola per l’infanzia, seguono un percorso di maturazione cognitiva rapido, anche grazie alle attività formative proposte e al confronto con i bambini più grandicelli. I bambini dopo questa età riescono a rendersi conto in misura maggiore di un futuro compiuto che si apre davanti a loro. Noi genitori possiamo allora, all’inizio dell’anno, suggerire qualche piccolo obiettivo da perseguire. Non deve essere nulla di troppo impegnativo o gravoso. Potremmo invece proporre al nostro bambino o bambina, per esempio, di cercare di trattenersi dal litigare con il compagno di classe. Oppure può promettere di riporre i suoi giochi nella cesta apposita, o ancora, di evitare le brutte risposte ai genitori.

I buoni propositi, un percorso, più che un obiettivo

I buoni propositi per l’anno nuovo dei bambini devono avere non tanto lo scopo di raggiungere il traguardo proposto, quanto di renderli consapevoli di un impegno. È soprattutto rispettare l’impegno che li aiuterà a crescere davvero. Sarebbe eccessivo pretendere che i piccoli riescano davvero a mantenere l’impegno, cosa già complessa per noi adulti. È importante invece che comprendano il valore dell’impegno assunto. Per questo è essenziale incoraggiarli durante il percorso, quando vediamo che ce l’hanno messa tutta. Non aspettiamo di premiarli se per un intero mese hanno ritirato o giochi. Quando lo fanno, per esempio, per due o tre giorni, è giusto riconoscere il loro sforzo e gratificarli. Meglio non regalare l’ennesimo giocattolo: comportarsi bene è un premio in sé, quindi il piccolo non deve aspettarsi di avere qualcosa. I regali non devono essere la moneta per comportarsi bene o rispettare gli impegni. Concediamo qualcosa di simbolico, dal semplice abbraccio con la parola “sono fiero di te” all’adesivo con il cuore o la stella da applicare sul calendario o su un poster. È un piccolo gesto ricco di quell’incoraggiamento così importante per la crescita e per l’autostima dei piccoli.

Giorgia Andretti

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