Il sonno è la prima necessità vitale esattamente come il bere e mangiare. Dormire poco e male causa problemi a ogni età. Durante l’infanzia i bambini con difficoltà a dormire sono irritabili e possono avere problemi di apprendimento, mentre in adolescenza le difficoltà maggiori sono a livello di concentrazione con il conseguente calo nella resa cognitiva, in altre parole in quella scolastica. È necessario impostare buone abitudini di igiene del sonno: una volta apprese nei primi anni di vita e in adolescenza, queste sono mantenute anche in età adulte e poi da anziani, quando dormire poco significa avviarsi a problemi cardiovascolari.
Il fabbisogno di sonno varia secondo le età. È più elevato nei primissimi mesi di vita, quando un neonato dorme anche venti ore il giorno. Molto alta è anche l’esigenza di riposo tra i quattro e dodici mesi, quando il bambino è più regolare rispetto al periodo dopo la nascita, poiché concentra la maggior parte del sonno nelle ore notturne e fa alcuni sonnellini durante il giorno: due il mattino e due al pomeriggio fino ai sei mesi, quindi fino all’anno uno il mattino e due al pomeriggio e poi uno al mattino e uno nel pomeriggio fino a quindici mesi. Dopo questa età di solito si perde l’esigenza del sonnellino al mattino e ne basta uno al pomeriggio. Il sonno notturno si fa via via più regolare e con meno interruzioni. Arrivati ai tre anni di età, anche per via dell’ingresso alla scuola per l’infanzia, quasi tutti i bambini smettono di dormire nel pomeriggio. In alcune situazioni, però, per esempio nel fine settimana o nei mesi più caldi, un sonnellino di un’oretta è consigliabile a queste età e anche oltre, per recuperare dalle fatiche diurne e stare in relax nelle ore più calde. All’epoca della scuola primaria le ore di sonno necessarie sono 10-11 per notte, mentre alle medie si dovrebbero dormire 9-10 ore, comunque non meno di nove. Anche alle superiori il fabbisogno di sonno è sulle 8-9 ore e non si dovrebbe scendere al di sotto di questa quantità, per garantirsi la necessaria rigenerazione neuronale che avviene con le varie fasi del sonno.
Le necessità di sonno sono state stabilite anche dai Center for Diseases Control americani. Le cause che rendono difficile il riposo variano secondo le età. I bambini molti piccoli, di età prescolare, possono risentire di eccessiva stanchezza e nervosismo, per esempio giochi molto vivaci prima di andare a letto, letture poco rassicuranti o visione di programmi che possono preoccuparli o spaventarli. I bambini della primaria a queste stesse cause aggiungono eventuali preoccupazioni per la scuola, per ragioni famigliari o per litigi con gli amici. Dalle medie in poi, una frequente causa di insonnia è l’uso dello smartphone: i ragazzini che passano troppo sul video faticano a prendere sonno e poi a riposare bene perché la luce led emanata dallo schermo altera i ritmi circadiani del sonno. Ecco allora quali sono, secondo i CDC, le sei buone abitudini per dormire bene a ogni età:
Giorgia Andretti