La giusta quantità di sonno: un neonato ha bisogno di dormire 20 ore, a sei anni la metà del tempo.
Alla nascita i neonati non sono i grado distinguere il giorno dalla notte. Hanno semplicemente bisogno di dormire e mangiare spesso: devono raddoppiare il loro peso entro i primi 5 mesi. La mancanza della capacità di discriminare il giorno dalla notte è dovuta al bisogno fisiologico di dormire dalle 16 alle 18 ore sulle 24 giornaliere. Un neonato difficilmente dorme in modo consecutivo per più di quattro ore e, al suo risveglio, è quasi sempre affamato. E’ possibile insegnare al bambino la differenza tra il giorno e la notte soltanto quando, con l’inizio dello svezzamento, vengono fissati degli orari convenzionali per il momento del pasto; quindi, dopo i sei mesi se il bambino è allattato, o dopo i cinque mesi se è alimentato con il latte di formula. E’ però possibile, anche prima dello svezzamento, iniziare a fornire al bambino i parametri per l’apprendimento dell’alternanza giorno-notte. Durante il giorno, ad esempio, è bene parlargli molto, anche durante la sua alimentazione. La notte, al contrario, è consigliabile parlare il meno possibile e, mentre il piccolo viene alimentato, è bene non accendere una luce intensa ma solo un punto luce soffuso. La luce ed il buio sono i primi fattori responsabili dell’apprendimento di giorno e notte. L’osservanza di queste piccole regole permette al bambino di stabilizzare il ritmo sonnoveglia e, conseguentemente, di cominciare a comprendere la differenza tra il giorno e la notte.
Per favorire l’addormentamento del bambino, può essere utile passeggiare: non va dimenticato che durante la gravidanza il piccolo era abituato al movimento e non deve neanche stupire il fatto che i rumori ne disturbino il sonno, si tratta per lui di una sorta di ritorno a casa. Durante la gravidanza infatti i rumori erano una costante quotidiana, i rumori interni del corpo umano sono molteplici: il battito cardiaco, il meteorismo, la circolazione sanguigna, rumori tutti che venivano percepiti dal bambino in forma amplificata.
I bambini non dormono mai più di quattro ore continuativamente, e si svegliano per mangiare. E’ dopo le quattro settimane che il bambino aumenta la quantità di sonno notturno mentre viene a ridursi il sonno nelle ore diurne.
A questa età i bambini dormono circa 11 ore per notte e fanno due sonnellini al giorno, di solito la mattina ed il pomeriggio, per un tempo variabile da una a due ore ciascuno. Generalmente il sonno è continuato: il bambino non si sveglia durante la notte per mangiare anche se, alcuni bambini, richiedono ancora un piccolo pasto di latte intorno alla mezzanotte o al mattino molto presto. Questa età è il momento ideale per abituare il bambino a dormire tutta la notte senza frequenti risvegli.
I bambini dormono circa 11-12 ore per notte. La differenza rispetto al periodo precedente è che se il bambino si sveglia durante la notte, ha bisogno di avere la mamma vicino per addormentarsi nuovamente. Questo avviene perché, all’età di nove mesi, l’attaccamento alla mamma si è ormai consolidato. L’attaccamento è una pulsione importantissima che prende avvio dal legame particolare tra il bambino e la mamma. Il bambino ha assimilato il concetto che se piange, arriva la mamma o il papà; è ovvio che se viene preso in braccio o ci si ferma a giocare con lui, ciò che capirà sarà: “Se mi prendono in braccio o se mi coccolano per farmi addormentare, perchè non dovrebbero stare con me anche tutta la notte?” Spetta ovviamente a voi decidere quale dovrà essere la routine per la notte. I bambini continuano a fare due sonnellini durante il giorno, a metà mattina ed il pomeriggio, di durata variabile tra una o due ore.
Inizia la battaglia con il sonno. Il bambino è così eccitato dalle abilità che sta acquisendo che portarlo a dormire è veramente una fatica. Quando è ora di andare a letto, probabilmente il bambino si “prenderà gioco” di voi e, con la sua simpatia, vi stimolerà a prenderlo in braccio e a restare con lui. E per voi sarà difficile resistergli. Cercate di mantenere la routine che avete stabilito: la vostra fermezza vi e lo aiuterà nei mesi che verranno. Ad un anno i bambini dormono tra le 10 e le 11 ore per notte e continuano a fare due sonnellini al giorno, mattina e pomeriggio. Non dimenticate che la quantità di tempo del sonno dipende anche dalla familiarità.
La vita è così divertente ed intensa che andare a dormire è come perdere del tempo: il bambino vorrebbe sempre fare qualcosa in più. A dispetto della loro antipatia per il sonno, a questa età i bambini hanno un gran bisogno di dormire: l’ormone della crescita viene attivato soltanto nella fase 4, quella del sonno profondo. I bambini a diciotto mesi dormono 12 o 13 ore ogni 24 ore. Un piccolo sonnellino al giorno è ancora necessario anche se alcuni bambini continuano a dormire a metà mattina, sarà comunque per un tempo molto più breve. I bambini che frequentano il nido possono continuare a fare due sonnellini, stimolati dal fatto che tutti gli altri bambini dormono. Se però vi rendete conto che questa abitudine altera la vostra routine serale e quindi il bambino tende ad addormentarsi più tardi, parlatene con lo staff del nido. Se avete un bambino più grande, cercate di coinvolgerlo nella routine dell’addormentamento del più piccolo: in questo modo il tempo del sonno sarà più facilmente gestibile.
I bambini allattati si svegliano più spesso, al contrario di quelli alimentati con latte di formula in quanto il latte della mamma viene digerito più velocemente. Il latte materno è l’alimento esclusivo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per i primi sei mesi di vita.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra – Psicoterapeuta- laureata in psicologia clinica