La società cambia, diventando sempre più multiculturale. Anche le abitudini alimentari cambiano e le indicazioni nutrizionali degli esperti si adeguano a nuovi gusti, aprendosi ad alimenti che un tempo non ci saremmo mai immaginati di mangiare. Sono tanti gli alimenti che, oltre a essere buoni si prestano a essere preparati in ricette gustose e accattivanti, fornendo anche preziosi nutrienti. La piramide alimentare transculturale però non è semplicemente un’esperienza nutrizionale: è anche un obiettivo culturale, che mira a far sentire più vicini alla patria i bambini che vivono in un paese diverso.
Nuovi sapori per le nuove esigenze
La nuova piramide alimentare transculturale è stata presentata a Roma, in occasione dell’ultimo congresso della Società Italiana di Pediatria. Guidagenitori.it, però, in occasione del progetto Mamme Mixer, aveva già più volte anticipato la necessità di adeguare le nuove raccomandazioni nutrizionali alle abitudini di una popolazione, quella italiana, che non è rappresentata più solo da italici, ma da persone provenienti dai paesi Sudamericani, dai Paesi Arabi, dall’Oriente e da tante altre zone del mondo. La piramide, dedicata ai pediatri di famiglia ma anche a scuole e comunità, tiene conto dei cibi e delle usanze dei paesi di provenienza, ma allo stesso tempo garantisce un corretto apporto di nutrienti. I principi della Piramide alimentare transculturale per l’età pediatrica sono quelli della dieta mediterranea, integrata da cibi multietnici: si raccomanda elevata assunzione di verdura, legumi, frutta, noci e cereali integrali. Questi alimenti costituiscono la base ampia della piramide e sono quelli che vanno consumati in maggiore quantità nell’arco della giornata.
Quinoa, sorgo, miglio, papaya e litchis
Segue il consumo di pesce medio alto: ricco di proteine, minerali, grassi buoni, il pesce va consumato almeno quattro volte la settimana. Anche l’olio di oliva è raccomandato, in moderate quantità e sempre crudo, perché è ricco di vitamina E, di grassi omega tre e omega sei. La piramide sale e si restringe, indicando quali sono i cibi da consumare raramente: i latticini, la carne rossa, il sale. Nel punto più sottile ci sono i dolciumi, gli alimenti grassi e i salumi: vanno consumati solo una volta la settimana. La novità sta proprio nei nuovi cibi che vengono introdotti: non solo pasta di grano, polenta, riso, ma anche sorgo, miglio, orzo, quinoa. Tutti nomi che potrebbero suonare nuovi alle orecchie dei più grandi ma che per molti sono la base della nutrizione. Si tratta di alimenti poveri, proprio come la pasta, il pane o il riso, ma che come questi apportano carboidrati complessi per energia a lento rilascio, fibre, vitamine e spesso anche proteine vegetali, che combinate con legumi o verdure forniscono un piatto davvero completo. Non è finita: accanto a zucchine, pomodori e insalata arrivano germogli di bamboo, foglie di cassava e soia. E per frutta mele, arance, ciliegie, ma anche ananas, litchis e papaya. Insomma, più gusto e più colori per una crescita ancora più equilibrata.
Giorgia Andretti