Uno snack tra i pasti principali è una buona abitudine alimentare. Non deve “riempire”, ma deve essere un vero minipasto, con scelte
diverse a seconda dell’età e dei gusti.
Il momento della merenda è un momento molto apprezzato da tutti i bambini e anche dalle mamme che
vedono mangiare di gusto il proprio figlio senza dover faticare troppo in cucina. E’ importante però dare alla merenda la giusta importanza: non deve
essere solo un “riempitivo”, ma un vero e proprio minipasto, prevedendo scelte diverse a seconda delle situazioni, dell’età e dei gusti del bambino. Al
di là dei gusti e dell’età però una merenda per essere buona deve avere caratteristiche nutrizionali ben precise, e cioè:
senza però appesantire troppo la digestione e togliere l’appetito per la cena;
né troppo dolce né troppo salata;
Le merendine
confezionate
Nel caso delle merendine confezionate, per esempio, non guasta dare uno sguardo all’etichetta, per controllare che non vi
siano troppi prodotti additivi, che i grassi utilizzati siano di buona qualità e in una misura di 9-10 grammi per pezzo al massimo e che la merendina
non fornisca troppe calorie (massimo 200 kcal). Rispetto a qualche tempo fa la qualità dei prodotti confezionati è molto migliorata: alcuni additivi
conservanti non vengono più utilizzati e offrono assolute garanzie igieniche. Scegliendo bene dunque, una merendina può essere una buona soluzione per
una merenda nutritiva e leggera.
Alimenti bocciati, alimenti promossi
Nell’offrire la merenda al piccolo è importante
tenere presenti le sue preferenze alimentari. Per fare provvista di energia non è necessario ricorrere sempre allo zucchero. Se il bambino preferisce il
salato, può andare benissimo anche il pane o la focaccia, mini toast con formaggio e prosciutto cotto. No invece alle patatine, che anche se sono le
merende più gradite dai bambini, sono le meno raccomandabili sotto il profilo nutrizionale, per l’elevata quantità di olio che possono contenere.
Ottimo
è loyogurt, per la sua ricchezza di calcio e di proteine; per non far stancare il bambino si può variare l’aspetto e il gusto, arricchendolo con alcuni
pezzetti di frutta, cereali, frutta secca o biscotto. Ideale è anche la frutta che fornisce poche calorie ma molte vitamine. Oltre che mangiarla può
essere un complemento in forma di succo o spremuta.
Una merenda su misura
La merenda deve variare anche in base all’età
e al carattere del bambino: se un bambino passa la maggior parte del suo tempo a disegnare, a giocare in cameretta o a guardare la televisione, non ha
bisogno di una merenda molto energetica. In questo caso per un bambino di due anni la merenda ideale è a base di frutta fresca, frullata o in macedonia,
mentre per uno più grandicello (4-5 anni) può andare bene una merendina confezionata e una spremuta, oppure un panino con il prosciutto cotto o una
focaccia con il pomodoro a fettine.
Se al contrario il bambino è scatenato e non sta un attimo fermo, la sua merenda sarà fatta di cose più sostanziose
per fargli reintegrare le calorie che brucia con la sua incontenibile vivacità. Per un bimbo di due anni può andare bene uno yogurt con miele e
biscotti, oppure dei cracker con una spremuta. A quattro anni può mangiare l’intramontabile pane e cioccolato, un gelato al fior di latte, una focaccia
al formaggio o un toast con un succo di frutta.
Inoltre quando si prepara la merenda attenzione anche alle abitudini di vita: se per esempio i ritmi
familiari portano a ritardare l’ora di cena, la merenda potrà essere particolarmente sostanziosa e anticipare una parte del pasto serale, in modo che il
bambino non arrivi affamato e anche andando a dormire subito dopo mangiato, non accusi problemi di digestione durante la notte e si svegli la mattina
dopo con il desiderio di fare colazione, importantissima per iniziare la giornata con sprint.
Angela
Salini