Con la crisi, adulti e bambini consumano meno vegetali e la salute ne risente

Lo scrittore svedese Ulf Stark è ospite alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna
21 Marzo 2013
L’igiene intima è ancora più importante nei giorni del ciclo mestruale
25 Marzo 2013

Con la crisi, adulti e bambini consumano meno vegetali e la salute ne risente

Condividi sui social

Oggi è il primo giorno di primavera, ma con il freddo e il maltempo che imperversano ancora è difficile pensare che manca poco alla Pasqua. Ed è difficile perché molti di noi hanno ancora i bambini con tosse, raffreddore e con gli ultimi “strascichi” dell’influenza. Certo, l’inverno è stato lungo, con colpi di coda ancora dopo la metà di marzo, quando un po’ ovunque in Italia è scesa la neve. Secondo il Ministero della Sanità, infatti ancora nella prima settimana di marzo oltre mezzo milione di italiani, tra adulti e bambini, erano a letto con sindromi di tipo influenzale, gastroenterite e influenza vera e propria. Non è, però, solo colpa del freddo se siamo ancora tutti un po’ ammalati. Anche la scorretta alimentazione ha la sua parte di responsabilità: e gli effetti si fanno sentire soprattutto sui più piccoli, che sono anche i più colpiti dalle sindromi di tipo influenzale.

Pochi vegetali per i più piccoli
Secondo gli studi di un importante Osservatorio Nutrizionale italiano, infatti, i bambini più piccoli, di età compresa tra 1 e 4 anni, sono quelli che consumano meno porzioni di frutta e verdura rispetto alle fasce di età dei bambini-ragazzini (5-14 anni) e dei ragazzi-adulti (15-64 anni). In queste fasce di età le persone consumano adeguate porzioni di vegetali, ma i più piccoli ne ingeriscono poca, di conseguenza introducono basse quantità di micronutrienti, i quali potrebbero servire a migliorare l’azione antiinfiammatoria e ad aumentare le difese immunitarie. In particolare, circa il 70% dei soggetti intervistati consuma agrumi nel periodo invernale, ma tra 1 e 4 anni la quantità giornaliera introdotta è significativamente più bassa rispetto alle altre fasce d’età. La stessa osservazione vale per quasi tutta la frutta, consumata mediamente dall’ 80% della popolazione campione. Per quanto riguarda la verdura i dati sono ancora più eclatanti: solo il 60% dei bambini la consuma e la quantità giornaliera aumenta con l’aumentare dell’età, passando quasi al doppio in età compresa fra 15-64 anni. Cavolfiore, cavoli, broccoli, verza e pomodori, per esempio, passano da un consumo medio di circa 30-35g/die (a 1-4 anni) a 65-70g/die (a 15-64 anni), mentre le carote passano da 19g a 27g al giorno, rispettivamente, nelle stesse fasce d’età. Varia, di conseguenza, la quantità di assunzione delle vitamine. L’acido ascorbico o vitamina C, che è coinvolto nella lotta contro le infezioni, passa da 84 mg al giorno, nei bambini da 1 a 4 anni, a 140 mg nella fascia 15-64 anni. L’acido folico, presente nei vegetali verdi e responsabile dell’utilizzo del ferro, passa da 200 µg a 400 µg al giorno, rispettivamente, nelle due fasce d’età. La quantità assunta giornalmente di molte sostanze considerate ad azione antiinfiammatoria come licopene, betacarotene, polifenoli e flavonoidi, presenti in pomodori, carote, frutti rossi, raddoppia all’aumentare dell’età degli intervistati. In particolare, lo zinco passa da 9,1 mg al giorno sino a 13 mg (5-14 anni) e a 15 mg dopo i 15 anni.

L’importanza di una corretta alimentazione
Non è possibile affermare con certezza assoluta che i bambini si ammalano di più perché introducono meno frutta, verdura e nutrienti protettivi, rispetto agli adulti, ma è certo che quanto più un organismo introduce elementi e vitamine che combattono le infezioni e irrobustiscono il sistema immunitario, meno rischi ci sono di ammalarsi o, se ci si ammala, certamente vanno sensibilizzate le mamme ad alimentare più correttamente i bambini, avvicinandosi alle indicazioni di una dieta sana ed equilibrata. La dottoressa Michela Barichella, nutrizionista degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, raccomanda di seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata, ogni giorno e per tutto l’anno. Queste buone abitudini infatti migliorano le difese immunitarie: per questo motivo è fondamentale introdurre vitamine con frutta e verdura, utilizzare latte fermentato e yogurt per introdurre fermenti lattici vivi e soddisfare tutti gli apporti calorici con la giusta combinazione di macro e micronutrienti. Secondo la Coldiretti, però, non è solo colpa delle cattive abitudini o dei gusti personali se i bambini mangiano poca frutta e verdura: anche la crisi ha le sue colpe. I vegetali, infatti, sono tra gli alimenti più cari e purtroppo, quando le famiglie si trovano a dover fare tagli al bilancio domestico, i vegetali sono tra i primi a risentirne. La frutta e la verdura di stagione, per esempio, sono meno costose rispetto alle primizie o alle varietà che provengono da paesi lontani proprio perché non richiedono spese ingenti per il trasporto. Non solo: essendo di stagione, sono coltivate in territori vicini, quindi arrivano prima sui banchi di negozi, mercati e supermercati, sono più freschi e con un maggior apporto vitaminico. La stagione delle arance si è appena conclusa, idem quella di cavoli e broccoli: è il momento di approfittare della disponibilità di fragole e altri frutti primaverili, ricchi di antiossidanti e polifenoli. Ne guadagneranno salute e portafogli.

Sahalima Giovannini

Registrati o Accedi

Lascia un commento