Nei suoi primi mesi di vita il neonato ha bisogno, oltre al cibo, di attenzioni affettuose e amorevoli, del conforto, delle cure quotidiane e del tempo per giocare dolcemente finalizzato all’apprendimento. Tutto questo significa che gran parte dei comportamenti da avere con il bambino riguardano: il legame tra madre e neonato che necessariamente deve transitare attraverso il tatto, l’udito e la vista. Man mano che si trascorre del tempo con il bambino si impara a conoscerlo e sarà più facile capire quali sono i suoi bisogni.
Quando si risponde in modo coerente, gentile e amorevole al comportamento del bambino, si costruisce la relazione e si gettano le basi per lo sviluppo e il benessere del suo futuro. I bambini nascono con temperamenti molto diversi. Alcuni sono rilassati e altri sembrano essere più intensi, alcuni sembrano muoversi costantemente, altri sono più silenziosi, alcuni sono allegri per la maggior parte del tempo, altri sono più seri, ma a fare poi la differenza del benessere sono le risposte della mamma e di chi ci passa molto tempo insieme. Il legame tra la mamma ed il bambino appena nato è una parte vitale dello sviluppo. La parte attiva del legame è anche dovuta al neonato, è il piccolo a comunicare quando vuole connettersi con la mamma per rafforzare il legame. Comportamenti come:
sono lo stimolo alla quale nessuna madre o un altro adulto riesce a resistere lasciando la risposta inevasa.
Quando si risponde al comportamento di richiamo del bambino con un sorriso, un tocco o una coccola, il neonato sente che l’ambiente è un posto sicuro dove imparare ed esplorare. I bambini che ricevono relazioni costanti e amorevoli fin dall’inizio della vita affrontano meglio lo stress quando saranno più grandi. Inoltre, tendono anche ad andare d’accordo con gli altri bambini, ed è più probabile che siano fisicamente ed emotivamente più sani da adulti. Il pianto è il modo principale con cui il tuo neonato comunica i bisogni e sentimenti, infatti, piange quando ha fame, è stanco, è a disagio, è malato o soffre. A volte i piccoli piangono perché hanno bisogno di cambiare scenario o conforto, o perché hanno bisogno di sapere che c’è qualcuno vicino e non è solo. I bambini piangono e si agitano in media per quasi 3 ore al giorno. Alcuni piangono molto più a lungo di così. La maggior parte di questi pianti e agitazione sembra avvenire nel tardo pomeriggio e alla sera, anche se ogni giorno sarà probabilmente un po’ diverso. Il picco di pianto avviene a circa 6-8 settimane. E man mano che i bambini crescono, passano meno tempo a piangere. È anche più probabile che il pianto si diffonda durante il giorno.
Man mano che il bambino cresce, diventerà sempre più consapevole del mondo che lo circonda e inizierà ad usare il proprio corpo per esplorarlo. Per esempio:
È questo un ottimo momento per parlare gentilmente, toccare, leggere e cantare al neonato. I bambini hanno bisogno di cure affettuose e amorevoli per sentirsi sicuri, per dare l’avvio alla base sicura che sarà la grande regista della vita.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile scientifico Guidagenitori.it
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