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Approvata la nuova legge

Ecco i punti salienti della normativa varata definitivamente dalla Commissione Infanzia del Senato

Arriva anche in Italia una nuova speranza per le coppie che intendono adottare un bambino e per i minori alla ricerca di una famiglia. La Commissione Infanzia del Senato ha dato, infatti, il via libera definitivo alla nuova normativa che riguarda l’adozione. Il testo è composto da 41 articoli e si intitola “Diritto del minore a una famiglia”. Sostituisce quello attualmente in vigore sulle adozioni nazionali, legge 184, del 1983. Per l’adozione internazionale, invece, resta la legge del ’98 che ha recepito la convenzione dell’Aja. Ma, quali sono le maggiori novità introdotte dalla nuova legge?

Matrimoni
Solo le coppie sposate, da almeno tre anni, possono adottare un bambino. Il giudice può decidere se conteggiare gli anni di convivenza precedenti al matrimonio.

Coppie di fatto
Solo provando una convivenza stabile di almeno tre anni potranno chiedere un bebè, ma solo a condizione che sanciscano la loro unione formalmente, davanti al sindaco, oppure davanti
al prete.

Limiti di età
La nuova legge amplia le possibilità di adozione portando la differenza di età tra genitori e figlio da 40 a 45 anni. Il limite può essere superato da uno solo dei due coniugi per un massimo di 10 anni. Inoltre, sono previste deroghe a questi limiti a condizione che il tribunale dei minorenni accerti che dalla ”mancata adozione derivi un danno grave e non altrimenti evitabile”.

Basta orfanotrofi
E’ prevista la chiusura degli orfanotrofi entro il 2006 per essere poi trasformati in case famiglia. Ma da subito non si potranno affidare agli istituti i bambini al di sotto dei sei anni.

I genitori biologici
Sapere è un diritto, ma solo a 25 anni. L’adottato, a questa età, potrà conoscere la sua storia e
chiedere le generalità dei genitori biologici, tranne nei casi in cui questi abbiano chiesto l’anonimato o la madre non abbia riconosciuto il bambino.

Il parere dei più piccoli
Un altro principio stabilito dalla legge è quello di tenere nel dovuto conto l’opinione del bambino prima dell’ adozione. Magistrati e assistenti sociali dovranno ”vagliare le sue capacità di
discernimento”. Per i maggiori di 14 anni ci dovrà essere un consenso esplicito, per quelli di età compresa tra i 12 e i 14 è previsto che vengano ascoltati personalmente dal magistrato.

Affidamento più facile
Anche i single avranno qualche vantaggio dalla nuova legge. Sono esclusi dall’adozione, ma potranno ottenere un bambino in affidamento per non più di 24 mesi. Preferibilmente verranno scelte le famiglie, ma anche chi è solo potrà fare questa esperienza a condizione di provare di poter assicurare al piccolo ”il mantenimento, l’educazione, l’ istruzione e le relazioni affettive”.

Tutela del minore
La prima famiglia alla quale il bambino ha diritto e’ quella naturale. I giudici devono, quindi, fare tutto il possibile per non sottrarre i piccoli ai loro genitori naturali, intervenendo anche con le misure necessarie di sostegno.

Decalogo dei diritti del bambino
Primo tra tutti quello di essere assegnato ad una famiglia ”senza distinzione di sesso, di etnia, di età, di lingua o di religione nel rispetto dell’ identità culturale del minore”. Finisce così l’alibi di molte sentenze che si appellavano alla incompatibilità sociale. Non sarà più tollerabile l’ atteggiamento di alcune coppie che pretendono di scegliere bambini ”italiani”. La legge stabilisce, inoltre, procedure e modalità affinché i fratellini non vengano separati ma vengano accolti nella famiglia adottante.

 

Gaetano Franzese

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