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Voglia di un figlio? Iniziare a prendere l’acido folico prima è meglio

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Si chiama Pensaci prima, è meglio
ed è la nuova campagna del Ministero della Salute, partita da un paio di settimane, si rivolge a tutti i genitori o agli aspiranti tali, ricca di consigli per proteggere la salute di mamma e papà oltre che del nascituro. Le regole base della campagna sono tre: aver cura della propria salute riproduttiva e sessuale fin dall’infanzia, per evitare che malattie trascurate o comportamenti scorretti e dannosi possano compromettere la fertilità futura; assumere acido folico per ridurre i rischi di alcune patologie congenite prima del concepimento o se si programma una gravidanza; sottoporsi al test per l’Hiv.

Folacina, una sostanza indispensabile
Chiamata anche folacina o vitamina B9, l’acido folico è una sostanza indispensabile all’organismo, soprattutto in gravidanza e, in particolare, nel primo trimestre. Infatti interviene nella formazione delle cellule del sangue e degli aminoacidi, le unità che formano le proteine, i mattoni dell’organismo. Infine, partecipa ai processi di costituzione della mielina, membrana che avvolge le fibre nervose e ne garantisce la capacità di trasmettere i segnali provenienti dal cervello. Una maggior quantità di questa sostanza durante la gestazione, però, fa bene anche alla mamma: aiuta infatti a combattere le forme di anemia cui spesso le donne sono soggette, dovute appunto alla cessione dei propri globuli rossi a favore della creatura che si sta formando. Infine, aiuta a prevenire problemi come il distacco precoce di placenta. Il fabbisogno di folacina in gravidanza è di circa 400 microgrammi al giorno. Una parte può essere acquisita con gli alimenti: ne contengono buone quantità il fegato, i legumi, gli asparagi, tutte le verdure a foglia larga di colore verde scuro. Si tratta infatti di una vitamina e quindi, si disperde con il calore: le verdure andrebbero consumate crude o appena scottate in poca acqua. Spetta poi al ginecologo la decisione di prescrivere eventuali integratori.

Spesso è necessaria una integrazione
È importante però fare la distinzione tra folacina o folati e acido folico: folacina e folati sono composti naturalmente presenti negli alimenti, mentre l’acido folico è la molecola di sintesi presente nei supplementi vitaminici e negli alimenti arricchiti con queste vitamine. I folati devono essere necessariamente introdotti attraverso l’alimentazione, poiché l’organismo li produce ma in quantità molto limitate. È però necessario evitare la carenze di questa sostanza perché è indispensabile nella sintesi di molecole importanti come il DNA e l’RNA, quindi nella formazione stessa la formazione dell’embrione, quando si sviluppano e si differenziano i primi abbozzi degli organi. La carenza di questa vitamina può aumentare il rischio di malformazioni fetali, come i difetti del tubo neurale, tra cui spina bifida e anencefalia, i difetti congeniti cardiovascolari, malformazioni delle labbra e del palato, difetti del tratto urinario e di riduzione degli arti. Inoltre, i folati cooperano alla formazione delle proteine alla base dei costituenti della pelle, dei muscoli, dellle unghie, dei capelli e di tanti altri tessuti. Un’alimentazione ricca in frutta, verdura e legumi non è sempre sufficiente a coprire il fabbisogno quotidiano in folati e, se si programma una gravidanza, è necessario integrare la dieta con compresse di acido folico. Numerosi studi hanno dimostrato che un’adeguata assunzione di acido folico è efficace nella prevenzione primaria dei difetti del tubo neurale e di altre malformazioni congenite permettendo una riduzione del rischio fino al 70%.

Sahalima Giovannini

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