La gravidanza non è una malattia, ma è sicuramente un periodo delicato e per questo deve essere seguito con attenzione dal punto di vista psicologico e anche fisico tutto l’iter della gravidanza Accertarsi delle condizioni di salute della gestante è un modo per assicurarsi che anche il bambino in arrivo nasca sano, iniziando quindi a pensare al suo futuro e alla sua serenità. Esiste una serie di controlli, che vanno seguiti a scadenze precise fin dalla prima visita ginecologica: questa andrebbe effettuata non appena si ha la certezza della gravidanza.
Una volta al mese la futura mamma si sottopone a un prelievo del sangue e all’analisi delle urine. Partiamo da queste ultime. È necessario fare pipì al mattino all’interno di un contenitore sterile che sarà poi portato al laboratorio. L’esame serve a escludere infezioni alle vie genito-urinarie, vanno, nel caso, curate con gli antibiotici, oltre che individuare la presenza di proteine come l’albumina, che non devono esserci perché possono essere un indicatore di gestosi e sofferenza fetale. Inoltre nelle urine si verifica che non siano presenti zuccheri, che potrebbero essere la spia del diabete gestazionale. L’esame del sangue di inizio gravidanza permette di scoprire se la donna è portatrice di Hiv, se è negativa al Toxoplasma, malattia che si contrare da carni crude e ortaggi non lavati: se non è immune, deve evitare questi alimenti per tutto il corso della gravidanza.
Inoltre si effettua il Rubeo test, per scoprire se la donna ha avuto la rosolia oppure se è stata vaccinata, non tutte, infatti, ricordano questo particolare, si identifica il gruppo sanguigno e, se questo è negativo, a differenza di quello del partner, occorre sottoporsi ogni mese, fino alla fine della gravidanza, al test di Coombs indiretto per controllare che l’organismo stia sviluppando anticorpi contro l’RH del feto. Il test del sangue serve anche a controllare l’emocromo, per essere certi che la gestante non abbia problemi di anemia: questo è un fatto frequente in gravidanza, perché il feto sottrae ferro all’organismo materno per crescere. La terza ed ultima permette di verificare che tutto proceda nel migliore dei modi verso il parto. Tra la 33° e la 37° settimana occorre poi sottoporsi ad ulteriori test tramite prelievo: antigene HBS AG per sapere se si è portatrici sane dell’epatite B in questo caso il neonato verrà vaccinato subito dopo la nascita e anticorpi per HCV, per verificare se si è portatrici di Epatite C. In caso positivo i medici possono sconsigliare l’allattamento al seno.
In gravidanza vanno effettuate tre ecografie: un numero maggiore non è necessario a meno che il ginecologo non abbia motivo di credere che si debba effettuare qualche controllo particolare. Le ecografie sono una per trimestre. La prima consente di verificare l’effettiva gravidanza stessa, escludendo la possibilità di gravidanze extrauterine. La seconda, detta morfologica, si effettua attorno alla 20-22° settimana e serve ad accertarsi che il feto si stia sviluppando bene. Infine, attorno alla 36 settimana si effettua l’ultima eco di controllo. A questi esami si può aggiungere l’amniocentesi, eseguita tra la 16° e la 18° settimane, che permette di accertare l’esistenza di eventuali malattie cromosomiche, come la sindrome di Down. È un esame invasivo, gratis dopo i 36 anni quando aumentano i rischi di malattie cromosomiche.
Lina Rossi