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Ecco a cosa servono le ecografie

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Questo esame, viene ripetuto almeno tre volte durante la gravidanza: permette di controllare lo sviluppo del feto, verificare lo stato della placenta e scoprire il sesso del bimbo.

Una volta confermata la gravidanza la futura mamma deve tenere sotto controllo il suo benessere psicofisico, fare regolari visite ostetriche di controllo e tutti gli esami necessari per valutare lo stato di salute del feto nel corso dei nove mesi gestazionali. Tra gli esami principali c’è l’ecografia, un metodo diagnostico che consente di osservare il feto nell’utero e verificarne benessere e sviluppo, dirigendo le onde sonore ad alta frequenza, cioè gli ultrasuoni, non percepibili dall’orecchio umano, attraverso la parete addominale della madre. Come in un radar, le onde sonore rimbalzano e vengono raccolte da un sensore appoggiato all’addome materno, che le converte in segnali elettrici che a loro volta producono un’immagine su uno schermo. Immagine che si forma grazie al fatto che le onde sonore si riflettono diversamente su superfici diverse, permettendo così di distinguere, per esempio, le ossa dai muscoli del bambino.

A cosa servono le ecografie

L’ ecografia è un esame molto utile in quanto permette di seguire il corso della gravidanza e la crescita del feto. Attraverso questo esame il ginecologo riesce a vedere l’addome, la colonna vertebrale, le strutture del cranio, il femore e l’omero del bebè e inoltre può valutare lo sviluppo degli organi interni come la vescica, i reni e lo stomaco e l’attività del cuore del feto, in modo da escludere il sospetto di eventuali malattie cardiache. Può quindi accertarsi della presenza di malformazioni dovute a malattie genetiche o all’azione di agenti dannosi per il piccolo. Solitamente si eseguono tre ecografie nel corso della gravidanza, a scadenze prefissate per permettere al medico di valutare con precisione, facendo riferimento a tabelle di confronto, se la crescita del feto è nella norma o se vi sono anomalie relative al suo sviluppo.

La prima ecografia

Solitamente viene eseguita all’8^ settimana di gestazione. Con questa ecografia si controlla la posizione dell’embrione (gravidanza in utero o extrauterina), si verifica se si tratta di una gravidanza singola o gemellare, si controlla la vitalità dell’embrione e si calcola l’epoca gestazionale, si risale cioè alla data del concepimento (con un margine di errore di una decina di giorni) e si determina quella prevista del parto. Dopo la ventesima settimana questo tipo di controllo è inutile, per la differenza di dimensioni che esiste tra bambino e bambino.

La seconda ecografia
E, certamente, la più importante e si esegue tra la 16^ e 18^ settimana di gestazione. È detta morfologica poiché adesso si può controllare la struttura e l’aspetto del feto: facendo riferimento a particolari tabelle il ginecologo valuta lo sviluppo dei singoli organi per vedere se tutto procede correttamente. L’ecografia è in grado di individuare la maggior parte dei difetti del tubo neurale, può diagnosticare certe disfunzioni renali, dell’apparato urinario e dell’apparato digerente. Nel corso di questa ecografia si controlla anche che la posizione della placenta sia corretta per apportare il giusto nutrimento e ossigeno al feto, e se la posizione lo consente e i genitori lo desiderano conoscere in anticipo, si può già sapere se il bebè in arrivo sarà maschio o femmina.

La terza ecografia
Quella che è spesso l’ultima ecografia, è detta biometria e viene effettuata alla 32^ settimana di gestazione. Serve per controllare lo sviluppo del bebè alla vigilia del parto e accertare l’assenza di anomalie morfologiche. Può stabilire se il bambino è in posizione normale, a testa in giù, o podalico e si verifica anche la funzionalità della placenta: se il ginecologo riscontra qualche anomalia, può decidere di far nascere prima il bebè. Dopo la 40^ settimana, cioè oltre il termine presunto del parto, l’ecografia serve a controllare il benessere del feto, verificando i flussi di sangue tra feto e placenta e analizzando il liquido amniotico. Le ecografie possono essere più frequenti se condizioni particolari rendono necessari controlli più ravvicinati: per esempio in caso di gravidanza gemellare, di un bambino troppo grosso o troppo piccolo, di pressione alta o diabete gestazionale. Per le tre ecografie di base non occorre pagare alcun ticket se vengono effettuate presso una struttura pubblica o convenzionata. Privatamente, invece, il costo può variare dagli 80 ai 150 euro ciascuna. È bene che la donna si presenti all’ecografia con la vescica piena, perché il liquido nella vescica fa da contrasto e l’immagine sul video appare più nitida. Una volta stesa sul lettino l’operatore o il medico le applicherà sull’addome un gel per agevolare il contatto con la sonda e favorire una migliore trasmissione degli ultrasuoni. Sul video a questo punto apparirà l’immagine del feto in bianco e nero. In molti studi la mamma può vedere il video dal lettino mentre l’operatore commenta le immagini, e talvolta viene elaborata un’immagine fotografica di ciò che appare sul video: la prima foto del vostro bambino!

Angela Salini

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