Pretermine, sottopeso, sistema immunitario meno efficace: gli studi confermano i danni del fumo in gravidanza. L’ipnosi o l’agopuntura possono aiutare a smettere.
Fumare fa male alla salute, ma in gravidanza è un’abitudine doppiamente dannosa. La sigaretta, infatti, ha effetti nocivi sulla salute della donna e del bambino, quando questi è ancora nel pancione e dopo che è venuto al mondo. Tra le donne fumatrici si riscontra un più alto numero di gravidanze extrauterine e di parti prematuri e i bambini, alla nascita, spesso sono di peso inferiore alla norma (circa il dieci per cento in meno rispetto ai coetanei figli di non fumatrici). Questo si verifica perché, fumando, la donna assume, tra l’altro, monossido di carbonio, una sostanza che riesce ad attraversare la placenta e ad entrare nel sistema circolatorio del feto. Qui si lega all’emoglobina contenuta nel sangue, impedendole di trasportare ossigeno alle cellule. Esse quindi non ricevono ossigeno in quantità sufficiente. Il motivo delle nascite premature non è del tutto chiaro, ma è probabile che nell’utero si crei un ambiente “inquinato” da nicotina e monossido di azoto: il feto, allora, cerca di venire prima alla luce per trovare un ambiente più salubre. Nascere presto può comportare dei rischi anche seri, soprattutto perché i polmoni del piccolo non sono ancora perfettamente in grado di funzionare.
Cosa succede dopo la
nascita Anche il sistema immunitario ne risente e il piccolo si ammala più facilmente nei primissimi mesi di vita, quando in genere dovrebbe essere “protetto” dagli anticorpi della mamma. Se la donna fuma durante l’allattamento, attraverso il latte al piccolo giunge una quantità di nicotina sufficiente a scatenare crisi di nausea, vomito e diarrea. Il latte stesso acquisisce un sapore amaro, sgradito al bambino, che tende a succhiare meno e a crescere più lentamente. Inoltre la nicotina agisce sugli elementi contenuti nel latte, alterandone le capacità nutritive. I bimbi di mamme che fumano in allattamento sono anche più nervosi e più soggetti a disturbi del sonno.
Attenzione al fumo passivo
Notevoli sono anche gli effetti del fumo passivo. I gas che si sprigionano dalla combustione della sigaretta sono infatti responsabili dell’insorgere di allergie e disturbi all’apparato respiratorio come otiti, bronchiti, asma bronchiale. Infine, fumare in gravidanza e in allattamento espone maggiormente il bambino alla SIDS (Sudden Infant Death Syndrome, la sindrome da morte improvvisa del neonato). I bambini nati da mamme fumatrici corrono un rischio tre volte maggiore di incorrere nella sindrome rispetto ai bambini nati da donne che non hanno il vizio del fumo.
Approfittare della gravidanza
Alcune donne, non appena si rendono conto di essere in attesa e vengono a conoscenza dei rischi che il fumo comporta, riescono a dire basta con facilità, spinte dal desiderio di proteggere il piccolo. Non per tutte, però, è così semplice. La maggior parte deve fare i conti, oltre che con la mancanza del gesto e del piacere del fumo, con l’astinenza dalla nicotina, che causa una vera e proprio dipendenza. Durante i nove mesi, però, non è possibile ricorrere ai cerotti o chewing gum alla nicotina. Quindi è necessario fare leva soprattutto sulla forza di volontà, pensando ai danni che il fumo provocherebbe alla salute del bimbo. Eventualmente la donna può ricorrere a un po’ di psicoterapia, per maturare più consapevolezza (e quindi una maggiore fermezza) sull’opportunità di questa scelta. È anche possibile aiutarsi con le cosiddette “cure naturali”, che, se applicate da un esperto, non comportano controindicazioni.
Con l’agopuntura
Si tratta di un metodo che fa parte della medicina tradizionale cinese. Una serie di aghi sottilissimi vengono posizionati dall’agopuntore appena al di sotto della pelle in punti strategici, per attivare un flusso energetico capace di dare motivazione e fermezza. Gli aghi sono posti vicino al naso e sul collo, in corrispondenza della laringe, per liberare dalla schiavitù del fumo a livello sensoriale e dall’ansia che spinge a ricorrere alla sigaretta. Con questo sistema si favorisce la produzione delle endorfine, ormoni prodotti dall’organismo che hanno la capacità di far avvertire meno il dolore e, potenziate, riescono a liberare da certe dipendenze. Anche l’agopuntura non ha controindicazioni, sempre a patto che venga effettuata da un esperto, soprattutto in gravidanza. Già dopo la prima seduta, si possono notare buoni risultati. Per smettere del tutto, in genere sono necessarie da tre a dieci sedute. La forza di volontà che la futura mamma dimostra in gravidanza si rivela un importante aiuto verso la “guarigione”.
Un aiuto
dall’ipnosi Questo metodo interviene anche sull’aspetto psicologico del fumo, agendo sulle nevrosi e sulle motivazioni inconsce che spingono a portarsi qualcosa alla bocca. Per funzionare, però, è necessario che la futura mamma sia disposta a “lasciarsi andare”. La seduta ha inizio stando distesi in penombra, su un lettino. Intanto, l’operatore pronuncia frasi con un tono di voce rassicurante, lento e cadenzato. Ascoltando la voce, la donna si concentra a poco a poco sul proprio mondo interiore, sull’inconscio, attingendo a una forza di volontà nascosta e a potenti energie psichiche dalle quali, a poco a poco, trae la forza per rinunciare al fumo. Una seduta dura circa 30 minuti, ma per ottenere un risultato duraturo, occorrono da tre a dodici sedute. Quanto più la futura mamma è disposta a collaborare, tanto più velocemente riesce a liberarsi dal vizio. Le sedute di ipnosi hanno anche il vantaggio di preparare la donna al parto, perché insegnano a gestire la tensione che provoca le contratture muscolari.
Con i rimedi omeopatici
Questa cura consiste nella somministrazione di sostanze capaci di indurre, a poco a poco, la “disintossicazione” dal fumo. Può essere seguita in gravidanza, perché non sono stati riscontrati effetti tossici sul feto. Anche in questo caso, però, la futura mamma si deve rivolgere a un medico esperto. Le sostanze che vengono solitamente impiegate sono Tabacum, che aiuta a eliminare la dipendenza dal tabacco e Hypophisis, che migliora la circolazione sanguigna e l’assetto ormonale, alterati dall’astensione dal fumo, favorendo la disintossicazione. Robinia combatte certi problemi dei fumatori, come la gastrite, mentre Natrium cloratum contrasta l’insorgenza del mal di testa dovuta ad astensione dalla nicotina. Agaricus combatte le nausee dovute alla dipendenza. Questi rimedi non hanno controindicazioni, a patto che siano somministrati ad alte diluizioni, da 7CH in avanti. Vanno assunti nella dose di 3-4 globuli per volta, a stomaco vuoto, 2-3 volte al giorno. I risultati si cominciano ad ottenere dopo tre settimane. Anche in questo caso occorrono però collaborazione e forza di volontà.
Roberta Raviolo
Ha collaborato:
dott.ssa Rosalba Trabalzini