Acido folico anche ai papà, aiuterebbe lo sviluppo neurologico del feto

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Acido folico anche ai papà, aiuterebbe lo sviluppo neurologico del feto

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Non solo per la donna, ma anche per l’uomo: se la coppia sta pensando di mettere in cantiere un bimbo, dovrebbe assumere giornalmente la giusta quantità di acido folico. Questa vitamina è essenziale per lo sviluppo del sistema nervoso, favorendo la chiusura completa del tubo neurale oltre che partecipare alla formazione dei globuli rossi del sangue.

Tutti i giorni anche per i futuri papà
È stato un gruppo di ricercatori canadesi a scoprire che l’acido folico andrebbe assunto anche dai futuri papà. Gli esperti della McGill University hanno osservato i cuccioli di topolini nati in laboratorio da padri ratti che non assumevano abbastanza acido folico e i cuccioli di topi che, invece, avevano assunto la folacina. La carenza di acido folico o folacina nel padre è stata associata ad un aumento di malformazioni congenite di vario genere nella prole, rispetto ai figli dei roditori con padri con una dieta equilibrata. Ovviamente sarebbe opportuno avere un riscontro anche tra la popolazione umana, ma poiché l’acido folico non presenta effetti collaterali è opportuno da parte degli uomini assumere acido folico. I figli non avrebbero che da beneficiarne: l’acido folico si lega con il ferro migliorando i livelli di emoglobina nel sangue, migliora la funzionalità nevosa e riduce l’incidenza, anche se rara, del difetti della chiusura del tubo neurale, il canale che racchiude il midollo spinale, come la spina bifida.

Conosciamo l’acido folico
L’acido folico o folacina è anche conosciuto come vitamina B9. Il nutriente se è presente in quantità sufficiente nella dieta quotidiana, combatte i disturbi del sistema nervoso e le anemie. Si trova in quantità moderate in alcuni alimenti: è presente nei cereali, nel tuorlo d’uovo, nel fegato e nel rognone. L’acido folico tuttavia si trova in quantità maggiore nei vegetali a foglia verde, come gli spinaci, le biete, le erbette, la rucola e molti altri tipi di insalata, ma anche nei cavolfiori verdi e nei broccoli. Trattandosi di una vitamina, l’acido folico può essere distrutto dalle alte temperature e dalla conservazione prolungata. È quindi opportuno consumare i vegetali crudi, dopo averli lavati accuratamente con acqua e bicarbonato per scongiurare il rischio di toxoplasmosi e senza lasciarli troppo a lungo in frigorifero. Le verdure che si possono consumare solo cotte andrebbero cucinate al vapore anziché bollite per limitare la dispersione di sostanza. In ogni caso, per assicurarsi l’apporto quotidiano sufficiente, è possibile ricorrere ad acido folico in integratori. Alcuni sono di libera vendita, per esempio i multivitaminici che comprendono oltre all’acido folico anche ferro, calcio, magnesio e altre sostanze. Se il ginecologo lo ritiene necessario, è possibile aumentare la quantità giornaliera con specifici integratori: 7,5 mg di acido folico fino al terzo trimestre. In questo caso, però, ci vuole la ricetta medica, anche per il futuro papà.

Sahalima Giovannini

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