Estate e vacanze, un binomio che necessariamente deve contemplare anche il viaggio. Sì, perché, a dispetto della crisi, ogni anno nel nostro paese sono migliaia le famiglie che si mettono in viaggio utilizzando tutti i messi di trasporto: auto, treno, nave ed aereo per raggiungere le località di mare o di villeggiatura. Viaggiare significa uscire di casa e modificare ritmi e abitudini. Se per noi adulti viaggiare è piacevole, perché coincide con lo spezzare la routine e lasciarsi alle spalle lo stress di tutto l’anno, non è altrettanto per i bambini. I piccoli, infatti, mal sopportano tutto ciò che viene ad intromettersi nella loro quotidianità rassicurante.
Combattere il mal d’auto
La prima cosa che può disturbare un bambino in viaggio è la chinetosi o cinetosi, ovvero il mal di movimento. Si tratta di un disturbo attivato dal movimento dei mezzi di trasporto, solitamente si avverte di più in auto e sulla nave, ma anche il viaggio in aereo e in treno può esporre al disturbo. La cinetosi è legata ai movimenti irregolari del corpo indotti dal moto esterno. Tutto questo crea un disturbo dell’equilibrio che viene percepito come una sensazione di malessere con sudorazione fredda, nausea e vomito. L’ansia e l’agitazione legate al viaggio possono intensificare il problema. ne sono più soggetti i bambini di età compresa tra i 3 e 12 anni. Per aiutare i piccoli a sentirsi meglio si possono adottare alcuni accorgimenti. In primo luogo è bene programmare il viaggio in modo da partire nelle ore in cui il bambino dorme. Ad esempio nel primo pomeriggio o di sera. E’ bene evitare il diffondersi di alcuni odori, potrebbero risultare sgradevoli e aumentare la sensazione di nausea, come il fumo, i deodoranti profumati in auto e il profumo stesso della mamma o del papà. Durante tutta la durata del viaggio il bambino dovrebbe star seduto nel seggiolino ben diritto e sollecitato a guardare l’orizzonte davanti a sé. Latte, alimenti dolci e liquidi favoriscono il vomito, è preferibile proporre cibi salati e asciutti, come crackers, grissini o semplice pane. I bambini dai 4 anni in su possono masticare gomme o prendere pasticche a base di dimenidrinato, antistaminico indicato per il mal di movimento.
Come abituare il bambino al fuso orario
Se la destinazione della vacanza prevede il cambio del fuso orario, è necessario mettere in conto un nuovo accomodamento all’orario del posto dove ci si reca. Tra le difficoltà che potrebbero sopraggiungere: un normale nervosismo del bambino almeno per i primi due giorni di vacanza. Tenendo conto che anche al ritorno avrà questo stesso problema, sarebbe opportuno restare nel luogo prescelto almeno due settimane. Inoltre i neonati e soprattutto i prematuri non dovrebbero viaggiare in aereo fino ai cinque – sei mesi di vita. Il fastidio alle orecchie si può limitare permettendo al bambino di succhiare dal seno della mamma, dal biberon oppure proponendogli qualche sorso di succo di frutta. Una volta atterrati, poi, si dovrebbe cercare di adeguarsi quanto prima al nuovo orario. Se all’arrivo è ancora giorno, ma l’organismo è pronto per il riposo notturno, è meglio resistere almeno un paio di ore e andare a letto prima. Al contrario, se si arriva ben svegli ma è già buio, è il caso di andare a riposare, conciliando il sonno con coccole, ninna nanna o letture. Nel giro di due o tre giorni il bimbo si abituerà ai nuovi orari.
Giorgia Andretti