E pensare che la pubblicità faceva pensare al non plus ultra dell’automobile. E’ una tedesca – asseriva la bionda ex top model, come se la nazionalità fosse una garanzia di serietà e di sicurezza. È – l’auto – per definizione, come recitava lo stesso spot. Bisognerebbe vedere che fine hanno fatto adesso quelle pubblicità, dopo il tornado che si è abbattuto su una delle più celebri case produttrici di auto. È un tradimento un po’ per tutti, soprattutto per i bambini e per i più giovani, che si trovano a vivere in città sempre più inquinate e che avrebbero diritto a un futuro migliore. Si è visto invece come, anche in questo caso, la logica del profitto ha avuto la meglio sull’attenzione al pianeta.
La questione del test truccati
Tutto è iniziato quando, lo scorso 23 settembre, il governo Obama ha dichiarato che la casa automobilistica tedesca aveva violato le regole antismog negli Stati Uniti, mentendo alle autorità Usa. In particolare, l’Enviromental Protection Agency – Epa – ossia l’agenzia per la protezione ambientale ha accusato la Volkswagen di aver utilizzato un software altamente sofisticato, in grado di alterare momentaneamente le emissioni diesel dal tubo di scappamento, riducendole e mantenendosi quindi al di sotto dei limiti di legge, in modo che i veicoli corrispondessero alle norme anti-inquinamento. In pratica, il software era stato installato sui motori diesel a 4 cilindri degli autoveicoli che dovevano passare i controlli di legge per avere l’autorizzazione a essere immessi sul mercato. Il dispositivo si attivava solo nel momento in cui avveniva il test, quindi le emissioni erano nella norma: sembrava insomma che le auto non inquinassero più del dovuto, ma era solo un fatto momentaneo. Una volta in circolazione, le vetture, vendute a migliaia non solo in Usa ma in tutto il mondo, emettevano tonnellate di gas nocivi e di sostanze inquinanti.
Sarà necessario pagare una multa
Adesso L’Epa accusa la casa automobilistica tedesca di aver violato il Clean Air Act, il – decreto aria pulita – che ha norme molto severe. Ma già qualche tempo fa un’associazione ambientalista aveva accusato la Volkswagen di truccare i test, sostenendo che molte auto non erano a norma e inquinavano ma non riuscì a trovare le prove per le accuse. E lo scorso aprile la stessa casa aveva capito di essere nei guai, richiamando allora alcune auto per generici controlli, A seguito delle verifiche americane, dovrebbero essere ritirate dal mercato Usa circa 500mila auto vendute dal 2008. Inoltre saranno svolti controlli su tutti i modelli con motori diesel. Nel frattempo l’amministratore delegato è stato licenziato, anche se con una buonuscita di circa sessanta milioni di euro. E anche nel nostro paese ci saranno controllo, nonostante i responsabili della filiale italiana neghino decisamente di aver effettuato test truccati. Si spera che questo caso così eclatante serve di esempio agli altri produttori di auto, perché si comportino in modo conforme alla legge, pensando soprattutto ai danni che possono derivare per la salute delle persone e per il pianeta.
Giorgia Andretti