Vogliamo insegnare il razzismo ai nostri figli? Non ci conviene

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Vogliamo insegnare il razzismo ai nostri figli? Non ci conviene

Non pensavo si potesse arrivare a tanto: contestare pesantemente dei ragazzini minori di 10 anni mentre stanno disputando una partita di calcio solo per avere il colore della pelle diverso da quello dei nostri figli.

Durante la partita di calcio tra i ragazzini della squadra in erba del Milan e la squadra del Paris Saint-Germain, partita che si è giocata il giorno di Pasqua in Versilia, …alcuni…. e preferisco scrivere solo alcuni genitori seduti ad assistere, hanno fischiato pesantemente un paio di ragazzini di colore, aspiranti promesse della squadra milanese. Mi chiedo e vi chiedo.. ma che modo è questo di fare?

In un momento così particolare della civile convivenza tra le varie etnie e religioni  a livello mondiale e che ci vede tutti impegnati a smorzare i toni violenti, è proprio il caso di stimolare la violenza in una situazione di gioco? Non ci dimentichiamo che siamo noi genitori il modello ideale da copiare in tutto e per tutto almeno fino al completamento della pre-adolescenza. Se possiamo, evitiamo di mettere in mostra il nostro razzismo se proprio non riusciamo a superarlo. Lo dobbiamo proprio ai nostri figli, credo valga la pena ricordare che tra… più o meno…  quarant’anni, la popolazione mondiale di colore sarà la più numerosa e se non insegniamo ai nostri figli la civile convivenza, come potranno trovarsi quando questo avverrà?

Ha scritto bene il procuratore Mino Raiola in un suo tweet:” Sosteniamo i ragazzi, i razzisti sono ignoranti e deboli” ed a questo io aggiungo “oltre all’ignoranza ed alla debolezza sono anche fortemente miopi, non sono capaci di vedere i cambiamenti culturali che aspettano le nuove generazioni, mettendole così di fatto nel non saper reagire quando si troveranno nella condizione di minoranza numerica”.

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