E’ stato riconosciuto il diritto dell’ex compagna della mamma di frequentare regolarmente il bambino cresciuto insieme alla mamma biologica, non avrebbe avuto senso rompere un legame affettivo rassicurante per un bimbo.
Non deve avere nessuna importanza il sesso nel consentire ad un minore di frequentare gli ex conviventi della mamma, nel rispetto del minore stesso è bene che la frequentazione continui ad esserci. Una sentenza del Tribunale di Palermo emessa il 13 aprile scorso parla chiaro: all’ex compagna della mamma è permesso di vedere il minore con un piano di incontri settimanale, finalmente sta iniziando una piccola rivoluzione culturale anche nel nostro paese.
Ma d’altra parte il genitore biologico è importantissimo nell’evoluzione cognitiva ed affettiva di un bambino ma, la persona affidataria, e la compagna convivente della mamma si può definire tale, ha lo stesso identico valore per quel bambino.
Che senso ha rompere un legame affettivo valido deliberatamente solo in virtù di norme morali? Per un bimbo che fin dalla nascita è stato preso per mano e guidato nella crescita, quella mano rappresenta la sua sicurezza, il suo amore, il suo futuro, il suo tutto. E’ ovvio che la madre biologica debba essere la mamma affidataria ma, anche la seconda mamma, a cui è stato affidato di fatto dalla convivenza delle due donne, debba continuare ad avere il suo spazio e non per egoismo da parte della donna ma nel rispetto del minore. Grazie signori Giudici del Tribunale Civile di Palermo.