Con profondo rammarico penso alle vite rotte e a quelle dei ragazzi che stanno lottando con la morte in queste ore per l’incoscienza degli adulti tutti: degli organizzatori, degli addetti alla sicurezza, dei controllori tecnici ma soprattutto di alcuni genitori. Le mie ragazze sono ormai adulte, hanno superato entrambe i venticinque anni, ho smesso quindi di supervisionare a distanza tutto il loro mondo. Vi assicuro che se il rapper, il cui nome oggi risuona per i fatti della discoteca di Corinaldo, fosse stato in auge solo sei o sette anni fa, ne avrei vietato in modo categorico l’ascolto. Ma, è corretto lasciar ascoltare e canticchiare ai ragazzini nel pieno dell’adolescenza brani come i seguenti?
E vieni qua mentre fumo un blunt – Ti verso la Sprite sul baby doll – Siamo rock ‘n’ roll
Al mio collo flash, flash – Foto, wow – Ti compro una borsa di Dior – Ti penso my love, yah
Anche se la sera, quando si fa tardi- Sono in giro con gli altri e siamo tutti bastardi –
Siamo tutti annebbiati dal fumo e dal Bacardi
Oppure
Luccico, non esco se non ho un completo lucido – la tua tipa mi guarda, ah dubito
che voglia solo fare amicizia, mi vuole subito (Wow!) – mi vede e dice “WOW”
e le sue amiche “WOW” santarelline – ma a me mi sembra Bendhouse
Quanto sei porca – dopo una vodka – me ne vado e lascio un post-it sulla porta
Le more, le bionde, le rosse, le mechesate -vestite da suore o con le braccia tatuate
le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache –
Le tipe che ho avuto, le tipe che avrò – So che mi vuoi non dire di no – Lasciami il numero e se mi ricordo – magari un domani ti richiamerò – io non lo so cosa ti faccio – però mi cerchi lo so che ti piaccio – sono una m….da ragiono col c.…zo – oggi ti prendo, domani ti lascio –
Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Queste parole sono solo due strofe di due brani di Sfera Ebbasta. Qualcuno forse potrà criticare il mio non adeguarmi all’evoluzione del linguaggio. Potrei banalmente rispondere che le parole strillate nelle orecchie degli adolescenti si stampigliano come cicatrici lasciate da dardi infuocati con un unico risultato: gettare il seme per comportamenti non adeguati ai ragazzi, i futuri uomini del domani.
No, io non voglio essere accompagnata alla fine della mia vita da adulti così forgiati, offuscati dalla legittimazione dell’uso di alcol, sesso e droga. Cari genitori, è forse arrivato il tempo di rivedere ciò che può essere permesso e ciò che non lo è ai nostri ragazzi adolescenti. E’ corretto mandare o addirittura accompagnare i ragazzini a questo tipo di spettacolo con inizio alle ventitre per terminare abbondantemente dopo l’una o le due di notte? E, non va neanche bene la giustificazione: ma gli altri lo fanno, come faccio a negarlo a mio figlio? Vorrei solo ricordare, come già ho scritto altre volte, fino al compimento dei diciotto anni, per la legge sono i genitori i soli responsabili del comportamento dei propri figli.
E’ con il cuore in mano che vorrei invitarvi a rivedere la genitorialità, certamente il progresso e le innovazioni devono andare avanti, è grazie a questo processo che è avvenuta la nostra trasformazione in questi ultimi duemila anni, ma il rispetto verso se stessi, verso i genitori e soprattutto verso le donne è fondamentale e, purtroppo, nelle parole del rapper questo è totalmente disatteso.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, psicoterapeuta, laureata in psicologia clinica