A proposito di ludopatia ho assistito ad una scena in metro

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A proposito di ludopatia ho assistito ad una scena in metro

Ben sappiamo quanto i bambini piccoli siano sensibili ai regali dolci, figuriamoci  poi se il dolce regalato è un bel pezzo di cioccolato. Chiunque avrebbe per prima cosa ringraziato e poi cercato di aprire la confezione per mangiarne un pezzetto. La bimbetta seduta in metro accanto alla mamma era troppo presa dal completare un gioco sul cellulare per distogliere lo sguardo dal piccolo monitor.

Che dire? Questa scena mi ha colpito profondamente e non ho potuto fare a meno di soffermarmi a riflettere sul messaggio più che evidente agli occhi degli spettatori: una bambina di circa quattro anni è già avviata al disagio della ludopatia e la mamma seduta accanto a lei la guarda compiaciuta per la sua bravura nel far suonare tutti i bip-bip di quando si realizzano le varie combinazioni di immagini premianti.

La piccola ha già imboccato la strada principale che conduce  al gioco estremo, di fatto la mamma, anziché  riprendere la sua bimba ed insegnarle a ringraziare per il dono ricevuto, ha totalmente ignorato la scena rinforzando il comportamento attivo sul gioco della bimba  in quel momento. Se una mamma avvalora i comportamenti non contemplati dalle buone maniere è naturale che il bambino o bambina sviluppi un modo di fare altrettanto lontano dalle buone maniere poiché non sono parte integrante dell’educazione. Se poi, a questo tipo di comportamento, si aggiunge che la motivazione del non apprezzamento del regalo ricevuto, in altre parole un pezzo di cioccolato, è stata quella di non smettere il gioco neanche per alcuni secondi, beh, questo  vuol dire che il trip del gioco on-line ha già piantato le sue radici.

Per curiosità ho gettato un occhio sul tipo di gioco: una serie di caramelle a forma di stelline, palline, virgole e fiori con colori squillanti che ad ogni tocco fa scattare punti ed è tanto più veloce quanto più l’indice della bimbetta è rapido nel suo tocco sullo schermo del cellulare. Tutta la scena descritta è quella di una bimbetta di circa quattro anni con la complicità della mamma, compiaciuta del punteggio raggiunto, alle 8,30 di mattina sulla metro A di Roma.

 

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