crisi finanziaria
Aumento del consumo di cibo spazzatura, incremento dei suicidi e assunzione sempre maggiore di psicofarmaci. È un panorama preoccupante quello che emerge dal Rapporto Osservasalute 2011, appena presentato al Policlinico romano Agostino Gemelli. Si tratta di uno studio sullo stato di salute e sulla qualità dell’assistenza nelle regioni italiane. Quella che è emersa è una situazione di contrazione di alcune voci di bilancio familiare che consentono una qualità di vita migliore: in primis il cibo sano e le attività fisiche. La colpa di questo sarebbe la crisi di questi ultimi anni.
Si mangia male per colpa della crisi
Gli italiani rinunciano ad una corretta alimentazione? Sembrerebbe proprio di sì. Pare si tratti però di una scelta obbligata, dettata dalla morsa della crisi economica che mortifica sempre di più i bilanci già troppo provati delle famiglie. Non è finita, sembra addirittura che siano sempre più marcati i problemi legati all’ansia ed alla insicurezza di non poter garantire uno status adeguato alla propria famiglia alle quali si tenta di sopperire con un più diffuso utilizzo di farmaci antidepressivi. Meno cibi sani, più antidepressivi sono dunque il problema del momento. I numeri parlano chiaro: se nel 2008 si consumavano 5.7% di porzioni di frutta e verdura quotidiane, oggi questo dato è ridotto a 4.8%. Un calo preoccupante se pensiamo che la maggiore fonte di vitamine e sali minerali proviene proprio da frutta e verdura. Avere meno soldi a disposizione costringe a rinunciare alla qualità della spesa oltre che alla quantità. Altro dato inquietante è quello che riguarda l’aspetto psicologico. L’incertezza del momento, le forti pressioni economiche si riflettono pesantemente anche sulla psiche, provocando un aumento dei disturbi a essa legati. La risposta a questo carico psicologico è data dall’aumento del consumo dei farmaci antidepressivi che è cresciuto di ben quattro volte dal 2000 al 2010. Moltissimi studi hanno riconosciuto la forte correlazione tra la crisi economica e livello di salute di una popolazione: il rischio maggiormente denunciato è il possibile aumento dei suicidi correlati all’abuso di alcol e di droghe. Fortunatamente l’Italia è uno dei paesi europei con il minore rischio di suicidio, ma negli ultimi mesi si osserva una preoccupante ripresa del fenomeno: 3.799 casi attuali contro i 3.607 del 2006.
Sempre più grassi e più vecchi
Nel 2010 il 45.9% degli adulti è in sovrappeso, contro il 45.4 dell’anno prima. Inoltre sono in aumento le persone che hanno più di 75 anni il cui rapporto rispetto alla popolazione è del 10%. Certamente la diminuzione del consumo di cibi sani non aiuta queste statistiche. Oltre un terzo della popolazione adulta della penisola è in sovrappeso, mentre il 10,3%, cioè ben una persona su dieci ha un problema di obesità. L’Italia meridionale sembra detenere i primi posti quanto a tassi d’incidenza di sovrappeso e obesità. Non vanno meglio le statistiche riguardanti l’età media e l’invecchiamento della popolazione. Gli italiani di età compresa tra i 65 e i 74 anni sono il 10,3% del totale e gli ultrasettantacinquenni il 10%. Il trend è decisamente in rialzo rispetto all’anno precedente. Migliora l’aspettativa di vita: nel 2010 è di 84,4 anni per le donne e 79,2 anni per gli uomini. Al centro, precisamente nelle Marche gli uomini vivono più a lungo, 80,1 anni, mentre per le donne è il Trentino con la provincia autonoma di Bolzano, 85,5 anni, quella con la sopravvivenza media maggiore. In aumento anche gli italiani che soffrono di malattie cardiache. La mortalità per malattie ischemiche del cuore (in primis infarto e angina pectoris) rappresenta ancora la maggiore causa di morte (circa il 13% della mortalità generale e il 33% del complesso delle malattie del sistema circolatorio). Tali patologie colpiscono gli uomini in misura doppia rispetto alle donne. A confermare i dati è anche l’aumento delle spese sanitarie. Quest’ultima in rapporto al PIL prosegue la sua crescita, passando dal 6,07% nel 2002al 6,87% nel 2008. Sono diversi anche i livelli di finanziamento dell’assistenza sanitaria già dal 2012, basti pensare all’introduzione di nuovi ticket, a tagli rilevanti nei trasferimenti alle Regioni e alle municipalità dei fondi su disabilità, infanzia, e altri aspetti che vanno poi a incidere sulla nostra salute.
È necessario reagire alla recessione
Reagire alla crisi si può, anzi, si deve. Sicuramente, sarà una strada lunga e complessa, che richiederà un sforzo da parte di tutte le parti sociali coinvolte. Per le famiglie con bambini piccoli, in particolare, fare ulteriori sacrifici è davvero difficile. Si può provare ad ovviare temporaneamente al problema con qualche piccolo accorgimento, almeno fino a quando l’economia riprenderà il volo. Uno dei consigli sempre validi è consumare frutta di stagione e a chilometro zero, forse non sarà bellissima da vedere ma, ne guadagneremo in sapore e anche le nostre tasche ringrazieranno. Inoltre potremmo prestare maggiore attenzione ai supermercati che espongono i prezzi più vantaggiosi, oppure informarsi sui Gruppi di Acquisto Solidale, sono presenti in moltissime città. In poche parole, cerchiamo di risparmiare sulla spesa ma non sulla qualità. Teniamo presente che rinunciare ai cibi sani ma più costosi a favore dei dolci, oggi disponibili a prezzi realmente contenuti, espone il nostro corpo a malattie legate all’accumulo di grassi e di zucchero, con conseguenze spesso gravi per la salute. Attenzione anche a tagliare sulle spese per la forma fisica: se non possiamo più permetterci la palestra, possiamo però sempre camminare di buon passo o fare jogging all’aria aperta insieme ai nostri cuccioli, attività salutari a costo zero. In generale uno stile di vita più sano e un’alimentazione più equilibrata, attenta e sostenibile, possono avere un effetto benefico sulla nostra salute, sia fisica che psichica. Non dimentichiamo infatti il vecchio detto “mente sana in corpo sano”. In questo momento di difficoltà l’unica strada percorribile sembra essere quella del reinventarsi. Riscopriamo le professioni, nuove attività e rendiamoci più flessibili al cambiamento perché la crisi, per quanto dura, può essere superata a patto che non restiamo con le braccia conserte. A questo proposito, come non ricordare le parole del grande scienziato Einstein : “Una crisi è la più grande benedizione che può capitare ai popoli e ai paesi perché tutte le crisi portano progresso. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo in cui il giorno nasce dalla notte oscura. E’ dalla crisi che nasce l’inventiva così come le scoperte e le grandi strategie”.
Sonia Chiappetta