Si è svolto a Milano il primo corso rivolto alle mamme e ai papà per conoscere meglio i videogiochi utilizzati dai propri figli. La conoscenza delle semplici regole PEGI guidano nella scelta e nel loro acquisto.
I videogiochi? Se usati con competenza e per un tempo limitato, possono rappresentare uno strumento di crescita per i nostri figli: oltre a divertire, stimolano il senso di osservazione, la velocità di riflessi e la prontezza del ragionamento. Se, al contrario, l’uso è esagerato ed improprio, superare il confine del divertimento può essere pericoloso. Studi condotti in tutto il modo, sull’utilizzo dei videogiochi da parte dei bambini, testimoniano l’effetto nocivo sulla vista, sulla personalità e perfino sul sistema nervoso. Ecco perché è essenziale per un bambino utilizzare solo giochi adatti alla loro età e venga limitato il tempo di esposizione a qualsiasi forma di video. Anche il più innocuo dei videogiochi, se fruito per troppo tempo, può causare inconvenienti psico-fisici. I bambini, tuttavia, difficilmente sanno porsi limiti di tempo: per questo occorre la presenza di mamma e papà. I genitori però non sempre sanno come porsi nei confronti dei videogiochi, non avendone una conoscenza approfondita.
Come … “intendersi” di videogiochi
E’ stato attivato un progetto in comune tra il Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed una nota casa di produzione di videogiochi, finalizzato a diffondere una cultura del video-giocare consapevole. Il corso è stato attivato a Milano con la finalità di offrire ai genitori gli strumenti per intervenire sul piano psico-pedagogico e su quello tecnico dei proprio figli. Sul primo fronte sono stati affrontati i pro e i contro dei video-giochi, le paure e i dubbi, i problemi nella gestione quotidiana, i criteri di valutazione per la selezione dei giochi più adatti. Sul fronte tecnico, è stato offerto un supporto circa gli aspetti di sicurezza, le funzioni e il funzionamento delle varie consolle. L’obiettivo è stato far conoscere alle mamme di oggi i linguaggi dei giochi contemporanei e di rafforzare la comunicazione con i figli, con una partecipazione più attiva. A questo scopo, tutti i partecipanti sono stati invitati a portare con loro i videogiochi maggiormente utilizzati dai propri figli.
Sono utili, se fruiti con intelligenza
Gli incontri sono stati condotti dalla prof.ssa Manuela Cantoia, docente di Psicologia Generale dell’Università Cattolica ed esperto SPAEE, la quale ha sottolineato come i videogiochi non devono essere demonizzati. Anzi, il loro utilizzato con intelligenza può costituire un modo per sviluppare i processi mnemonici, rendere più pronti i riflessi, aumentare il ragionamento rapido, l’istinto e i riflessi. La psicologa ha sottolineato però come sia importante scegliere il gioco giusto per i figli: in questo, è insostituibile il ruolo del genitore, il quale deve vigilare la rispondenza della etichetta PEGI. Inoltre, è bene controllare sul retro della confezione, dove sono riportati i contenuti e le tematiche del gioco stesso, per essere ancora più sicuri di poterlo mettere nelle mani e nella mente del proprio bambino. E, noi aggiungiamo: è consentito giocare con i videogiochi per un massimo di venti minuti per volta e per non più di due volte al giorno. I video-giochi devono essere alternati con la lettura, il disegno, i giochi manuali classici e, soprattutto, con tanto movimento, dallo sport alle corse al parco o alla semplice passeggiata chiacchierando con mamma e papà.
Il significato del PEGI
Pan European Garne Information o più semplicemente PEGI è il sistema paneuropeo di classificazione dei giochi interattivi. La codifica dei giochi nasce come una sorta di autoregolamentazione, senza alcun vincolo da parte dei produttori dei giochi. Non solo i giochi ma anche altre forme di intrattenimento quali film, video, DVD vengono etichettati per il gruppo d’età per il quale sono più adatte, abbiamo quindi etichette con il simbolo: 3+, 7+, 12+, 16+, 18+. E’ importante quindi conoscere le varie etichette per stabilire se il video-gioco sia o meno adatto al nostro bambino. Le classificazioni in base all’età forniscono ai genitori le informazioni necessarie aiutandoli a decidere se acquistare o meno un particolare prodotto. La classificazione presente su un gioco conferma l’utilizzo di quel prodotto da un bambino di età corrispondente. Di conseguenza, un gioco classificato come PEGI 7 è adatto solo a bambini di età superiore a sette anni e un gioco classificato come PEGI 18 è adatto solo ad adulti di 18 anni e oltre. La classificazione PEGI prende in considerazione l’adeguatezza di un gioco a una determinata fascia di età e non il livello di difficoltà. I descrittori presenti sul retro della confezione indicano i motivi principali per cui un gioco è stato classificato in un determinato modo. Vi sono otto descrittori: violenza, linguaggio scurrile, paura, droga, sesso, discriminazione, gioco d’azzardo e gioco on line con altre persone. Per facilitare la conoscenza delle varie indicazioni consigliamo di prendere visione del fac-simile delle etichette .
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Direttore Scientifico di Guidagenitori.it