I pannolini usa e getta possono essere riciclati in materiali d’arredo e costruzioni

I fondi raccolti da Guida per Genitori andranno alla famiglia di Kumar Pawan
24 Luglio 2012
Per risparmiare sui consumi impariamo a leggere le fatture di luce e gas
25 Luglio 2012

I pannolini usa e getta possono essere riciclati in materiali d’arredo e costruzioni

Condividi sui social

Il ministero dell’Ambiente inglese ha fatto i suoi calcoli: un bambino, nei primi anni di vita e prima di passare al vasino, consuma in media 4,16 pannolini al giorno. Secondo noi mamme, queste stime sono ottimistiche: nelle prime settimane, infatti i neonati arrivano a utilizzare anche otto o nove pannolini al giorno, per poi calare a sei – sette. Solo verso i due anni, quando un bambino inizia ad avere un certo controllo di vescica e sfinteri, i pannolini calano in effetti a quattro al giorno. Comunque sia, il calcolo è presto fatto: quattro o cinque pannolini al giorno, per ciascuno dei milioni di bambini che ne fanno uso per anni in ogni parte del mondo, significano miliardi di materiale usa e getta, migliaia di tonnellate di fluff altamente inquinante, che viene smaltito ad un costo molto alto per tutti: tonnellate di anidride carbonica.

Dal pannolino al mobile da giardino
L’ideale sarebbe una magia che riuscisse a trasformare tutti questi rifiuti inquinanti e indistruttibili in qualcosa di utile. Una volta tanto la magia si trasforma in realtà: in Scozia è partito un progetto pilota con l’obiettivo di trasformare migliaia di pannolini in suppellettili utili come oggetti di arredo e materiali da costruzione. Proprio in questi ultimi giorni di luglio, infatti, termina la raccolta dei pannolini dei piccoli che vivono in quattro contee scozzesi, da parte di una società che si è incaricata di questa ricerca particolare. I pannolini sporchi saranno trasformati in cartoni da imballaggio, arredi per il giardino, panchine da esterno, perfino lamiere e tegole per tetti. Le migliaia di famiglie con bambini che vivono nelle aree coinvolte nel progetto sono state entusiaste di depositare ogni giorno, per le sei settimane della raccolta, i pannolini fuori dalla porta di casa, in speciali contenitori. Il materiale è stato raccolto e consegnato a un impianto specializzato nel riciclo. Quando il progetto sarà concluso, la società potrebbe iniziare una nuova raccolta, riutilizzando perfino gli assorbenti igienici per signora e i pannolini per adulti con problemi di incontinenza, comprese le traverse da letto.

Un’idea da copiare, nata in Inghilterra
La geniale idea del riciclo dei pannolini non è scozzese doc: infatti è stata varata per la prima volta in Inghilterra, quando vicino a Birmingham è stato inaugurato nel 2011 il primo impianto inglese per il riciclaggio dei pannolini. L’impresa è nata da una collaborazione tra una società britannica e una canadese, l’obiettivo era la trasformazione in materiale edilizio, tegole per la precisione. Con circa 500mila pannolini l’anno, raccolti presso asili e ospedali, secondo i calcoli sarebbe stato possibile evitare la produzione di oltre 20mila tonnellate di anidride carbonica, prodotta dall’incenerimento dei pannolini stessi. La società canadese che ha costruito l’impianto in Inghilterra ha già all’attivo aziende dello stesso tipo in Canada, California e Olanda. Anche la Francia, la Suez Environment si sta impegnando per riciclare i pannolini usa e getta. Il progetto francese è ancora più ambizioso: oltre a produrre energia dal rifiuto organico, quello prodotto dai bambini, vorrebbe utilizzare questa parte come concime e addirittura riciclare la parte di plastica all’interno del pannolino stesso. Un’idea super-ecologica, sicuramente da imitare!

Giorgia Andretti

Registrati o Accedi

Lascia un commento