Halloween per divertire ed esorcizzare la paura

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Halloween per divertire ed esorcizzare la paura

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La festa paurosa per esorcizzare fantasmi, morte e pipistrelli. Attraverso il divertimento e gli scherzetti i piccoli imparano a gestire la paura dell’ignoto e della morte.

Trick or threat? Per antonomasia significa Halloween, la festa amata dai bambini e che incuriosisce gli adulti, anche se non troppo apprezzata dai nonni.  Per loro la notte tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre è la festa dei Santi e dei Defunti, soprattutto per chi è cattolico. Ai bambini piace travestirsi da fantasmi, streghe o folletti: i piccoli amano fare feste e forse non è del tutto sbagliato che imparino a trovare il lato ironico degli aspetti considerati paurosi, come la morte e la magia.

Halloween, una tradizione irlandese complessa

La festa di Halloween è rappresentata con i colori tipici del nero e dell’arancio, con mostriciattoli e spettri che passeggiano in un’atmosfera incantata, tra case diroccate e pipistrelli che volano. Halloween, collocata per tradizione nella notte tra il 31 ottobre e 1° novembre, quindi alla vigilia della festa di Ognissanti.  Il significato di Hallow’s Eve contrassegna il momento in cui la bella stagione se ne va definitivamente lasciando spazio all’inverno. Il sole, la luce rappresentata dal colore arancio, si incontra quindi con il buio invernale, rappresentato dal nero e per una notte questi due colori contrastanti vanno a braccetto, festeggiati dalle creature della notte: streghe, mostri e fantasmi. Tutti i personaggi sono la rappresentazione degli spiriti che, nella tradizione celtica, accompagnano il passaggio delle stagioni. Il nero e l’arancio sono anche i colori che contraddistinguono la leggenda della zucca e di Jack O’Lantern. Ma anche nella nostra Italia ci sono una serie di tradizioni da rispettare.  

La storia di Jack O’Lantern, il vagabondo con la zucca illuminata

Jack era un ladro e un baro che viveva di furti e di truffe e la sua anima era così nera che una sera arrivò il diavolo in persona a portarsi via la sua anima. Jack riuscì a ingannare Satana sfidandolo ad arrampicarsi su un albero, nella cui corteccia aveva però inciso il simbolo della croce. Il diavolo rimase quindi impigliato tra i rami e perse la sua scommessa, dovendo rinunciare a portare all’inferno l’anima di Jack. Arrivò però anche per Jack il momento di morire… La sua anima però non poteva andare agli inferi perché il diavolo era stato sconfitto, ma non poteva nemmeno varcare le porte del paradiso perché in vita era stato disonesto e malvagio. Fu così costretto a vagare tra il giorno e la notte, tra l’inferno e il paradiso, senza meta, nel buio crepuscolare con l’unico accompagnamento di una zucca scavata, illuminata dall’interno. Una leggenda affascinante, che si potrebbe raccontare ai bambini con un fine educativo, spiegando loro l’importanza del comportamento corretto e dell’onestà individuale. Per il resto, è giusto lasciarli divertire, in questo lungo autunno tra la fine delle vacanze estive e il Natale. È vero, forse la tradizione di Halloween non appartiene alla cultura italiana e cattolica, ma il bello del villaggio globale è proprio la possibilità di mescolare le tradizioni e di sentirsi tutti parte di un mondo. Inoltre, i racconti tra il pauroso e il buffo hanno la capacità di esorcizzare la paura del dolore e della morte, ai quali anche i bambini pensano ma che, a ben pensarci, fanno parte della vita stessa.

Giorgia Andretti

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