Dal 25 novembre anche i minori italiani, come prevede una recente normativa europea, devono avere un documento personale e non essere registrati su quello dei genitori.
A partire dal 25 novembre scorso, nel rispetto della nuova disciplina comunitaria in materia di passaporti, anche i bambini italiani devono avere il loro passaporto personale e non possono più essere registrati su quello dei genitori. La validità è differenziata secondo l’età del minore: il passaporto avrà durata triennale per i bambini da 0 a 3 anni, mentre sarà quinquennale per quelli dai 3 anni fino al compimento della maggiore età. Una durata temporale differenziata per potere, ovviamente, aggiornare la fotografia in relazione al mutamento delle sembianze dei bambini e dei ragazzi.
Nessun problema per chi deve partire
Tuttavia, se avete in programma un viaggio all’estero nelle prossime settimane e siete dotati di un passaporto personale che riporta la registrazione dei vostri figli, potete stare tranquilli. La nuova regola vale solo per i passaporti in emissione, appunto, dal 25 novembre. I vecchi passaporti di mamme e papà, sui quali è inserito anche il nominativo dei figli minori, continueranno ad avere validità fino alla scadenza. Le nuove norme entrano in vigore in ottemperanza al regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 444/2009, relative alle disposizioni in materia di passaporti e introduce il principio “una persona – un passaporto”, per garantire una maggiore individuabilità e quindi sicurezza per i minori che viaggiano, permettendo quindi di fare meglio fronte ai crescenti fenomeni della sottrazione indebita di minorenni e della tratta internazionale di minori.
Come richiedere il passaporto per i figli
Per la richiesta del passaporto entrambi i genitori dovranno presentarsi in Questura o negli uffici di Polizia preposti insieme al figlio minore con :
Ed in futuro avremo il passaporto biometrico
Altra novità che si aggiungerà a breve è la rilevazione delle impronte digitali del bambino, ma solo dopo il compimento del suo dodicesimo anno di età. Si chiama passaporto biometrico o elettronico (comprensivo di foto e impronte digitalizzate), ma per il momento sono solo cinque le provincie italiane – Grosseto, Potenza, Frosinone, Pescara e Verona – i cui Commissariati di Polizia e Questure sono già attrezzate al rilascio di questo tipo di documento. Le impronte però non saranno visibili perché, insieme a tutti i dati sensibili e in rispetto della privacy, saranno inserite in un microchip interno al passaporto stesso.
In Rete
Il sito della Polizia di Stato
Marina Zenobio