AIFA ha detto no al diosmectite prima dei 2 anni

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AIFA ha detto no al diosmectite prima dei 2 anni

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L’utilizzo pediatrico della diosmectite per il trattamento della diarrea acuta nei neonati e nei bambini di età inferiore ai due anni non ha più l’indicazione appropriata. Il farmaco, inoltre, non è raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento al seno. A comunicarlo è l’Agenzia Italiana del Farmaco in una Nota Informativa Importante pubblicata sul portale. È stata effettuata di recente una revisione dei dati relativi al contenuto di impurezze nella diosmectite allo scopo di verificare il potenziale rischio di esposizione, tra cui principalmente il piombo, a seguito della somministrazione a breve e a lungo termine del medicinale nell’adulto e nei bambini. La revisione non ha evidenziato rischi,  ma per ragioni precauzionali si è vietato l’uso sotto i due anni.

Coma affrontare la diarrea nei piccoli

Le cure della gastroenterite devono essere rivolte a prevenire la disidratazione, il vero pericolo dell’infezione. Il bambino deve dunque bere, bere moltissimo, bere il più possibile. La bevanda ideale per ripristinare l’equilibrio idrosalino è rappresentata dall’acqua mescolata alle speciali bustine di soluzione reidratante. Nel tempo in cui le crisi di vomito sono particolarmente accentuate e frequenti è consigliabile offrire al bambino la soluzione reidratante in piccole dosi per volta, aiutandosi con un cucchiaino. In questo modo è più facile che venga trattenuto dal sistema digerente. Altro accorgimento da seguire è quello di utilizzare acqua fresca di frigorifero: il freddo sollecita meno la nausea e rende più gradevole il sapore della bevanda. La dieta va modificata solo se lo consiglia il pediatra: l’allattamento al seno va proseguito, mentre può essere opportuno ridurre i cibi di origine animale. Non si deve insistere se il bimbo si rifiuta di mangiare: l’inappetenza è infatti un meccanismo di difesa e va rispettato. La cosa davvero importante, vale la pena di ripeterlo, è che il bambino beva. Per il cibo si può attendere, invece, il ritorno dell’appetito, senza per questo correre alcun rischio.

Quando chiamare il pediatra

Se il bambino ha più di tre mesi, beve in quantità sufficienti per ripristinare la perdita di liquidi ei non presenta alcun segno di disidratazione, né una significativa perdita di peso non c’è bisogno di sentire il pediatra. Diverso è invece il caso in cui la gastroenterite del lattante interessi un lattante appunto: nei primi mesi di vita la perdita di liquido che si verifica causa del vomito, della diarrea ed eventualmente della febbre, corrisponde a un importante calo di peso che può far precipitare pericolosamente la situazione. È dunque opportuno consultare il pediatra fin dal primo comparire dei sintomi, in quanto potrebbe essere consigliabile il ricovero in ospedale, così da reidratare velocemente il bambino anche con l’impiego di fleboclisi.

Antibiotici o probiotici?

La gastroenterite non richiede l’utilizzo di alcun farmaco, dato che per sua precisa caratteristica è sempre destinata a risolversi in modo spontaneo nell’arco di due-quattro giorni. In particolare è vietato l’uso di medicine che arrestano la diarrea, pericolose in quanto bloccano pericolosamente la peristalsi, i movimenti intestinali. Anche l’uso dell’antibiotico è sconsigliato in quanto l’organismo è perfettamente in grado di contrastare senza aiuti di sorta il batterio eventualmente responsabile dell’infezione. I probiotici, al contrario e in particolare il Lactobacillus GG, possono aiutare la flora batterica intestinale a ritrovare quell’equilibrio che i germi implicati nella compara dell’infezione sconvolgono.

Giorgia Andretti

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