È la convinzione dell’Associazione GenitoriAntismog, che propone alla scuole di Milano un progetto per invogliare genitori e bambini ad “abbandonare” la macchina.
Si va a scuola in macchina con mamma o papà, qualche volta in autobus. Anche se l’edificio scolastico dista 500 metri da casa. Si esce dopo otto ore, trascorse in pratica sempre seduti, visto che l’attività sportiva nella scuola primaria italiana è limitata a una sola ora settimanale. Si torna a casa, anche stavolta in auto, anche se il tempo è bello e le temperature sono miti. Oppure, si va a un’oretta di sport, nuoto, calcio o danza. Poi, di nuovo in macchina per tornare a casa, magari con una focaccia o una merendina farcita, quando manca poco più di un’ora alla cena.
A parlare è una mamma come voi, con due bambini – uno ha terminato la materna, l’altro inizierà la terza elementare – che vede le abitudini dei compagni dei figli. Ragazzini super-curati, portati dai genitori a praticare mille attività sportive per compensare le carenze della scuola, per imparare a giocare in squadra, per avere interessi. Tutti obiettivi assolutamente nobili, certo, ma mi chiedo: perché ci si deve spostare, quasi sempre, esclusivamente in automobile? Vedo ragazzini fatti salire in macchina – o in scooter – anche se abitano vicini a scuola, non appena scendono due gocce di pioggia dal cielo o tira un po’ di vento. Bambini chiusi in macchine calde come forni in estate, bambini intontiti dallo stare troppo al chiuso e troppo seduti in inverno, bambini abituati a praticare attività fisica un paio di volte la settimana a orari precisi, che hanno perso il piacere di muoversi all’aperto anche solo per una sana, quotidiana camminata con il genitore che, non distratto dal dover stare attento al traffico o al semaforo, può fare due chiacchiere con il proprio figlio.
Sicuramente la mancanza di un movimento moderato, ma quotidiano e costante, come è la camminata, è tra i fattori che contribuiscono a fare dei bambini italiani i più obesi d’Europa. Proprio così: l’Italia è in testa alla classifica europea dell’obesità infantile con oltre un milione di piccoli obesi di età compresa fra i sei e gli undici anni. Lo ha riscontrato un’indagine condotta circa un anno fa nelle scuole italiane dal Ministero del Welfare e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, su un campione di 46.000 bambini di terza elementare di 18 regioni italiane. I risultati? Il 23,6% è in sovrappeso e il 12,3 è francamente obeso. Eppure, i medici lo ripetono: camminare di buon passo, tutti i giorni per almeno mezz’ora, aiuta a bruciare peso in eccesso più di un’ora di sport intenso, praticata però in modo saltuario, che consuma soprattutto l’energia pronta fornita dagli zuccheri.
Senza contare il ruolo educativo che hanno i bambini, anche verso le generazioni più mature: ragazzini che scelgono, consapevolmente, di muoversi più spesso a piedi – o anche in bici o sui roller, perché no – dimostrano di prendersi sicuramente cura della propria salute. E anche di quella dell’aria: venti automobili in meno per ogni scuola di ogni città rappresentano un piccolo, ma significativo, passo in avanti verso la cultura di un ambiente più sano. Tutto questo però non può partire dai bambini: sono i genitori a dover adottare per primi questa strada, coinvolgendo anche i nonni o la baby sitter. Basta provare una volta per vedere i benefici che una camminata di dieci minuti ha su un bambino che è stato chiuso in un’aula per tutto il giorno. Li noto sui miei figli, quando ce ne torniamo a casa insieme, scegliendo eventualmente un tragitto più lungo forse, ma meno battuto dal traffico. Loro due chiacchierano, spesso litigano anche, si fermano a guardare le vetrine, mi aiutano nelle piccole spese. E quando arriviamo a casa, li vedo più rilassati, più freschi, con le guance un po’ più colorite.
Nella nostra scuola elementare un gruppo di mamme piene di buone intenzioni hanno dato vita a un progetto per andare a scuola a piedi: ci si incontra in diversi punti del quartiere e si raggiunge la scuola camminando, sotto la guida attenta di uno o due genitori volontari. È anche un’occasione per imparare le regole basi dell’educazione stradale, stringere amicizie e conoscere meglio come muoversi nella propria zona. Sempre a Milano, l’associazione GenitoriAntismog, con il patrocinio del Comune di Milano, ha promosso un progetto per invogliare i bambini a camminare di più. Il progetto si chiama “Una cartolina per i bambini” ed è rivolto alle scuole primarie della città di Milano. Si svolgerà dal 12 al 16 ottobre: in questa settimana i bambini dovrebbero cercare di raggiungere ogni giorno la scuola a piedi o con altri mezzi “ecologici”, come per esempio la bicicletta. Ad ogni alunno verrà consegnata una cartolina che potrà essere personalizzata con un disegno e un messaggio liberamente ispirato all’esperienza della settimana a piedi. Ciascuna classe riceverà una tabella in cui i bambini potranno indicare, giorno per giorno, con quale mezzo hanno raggiunto la propria scuola. Al termine della settimana ogni classe potrà calcolare quanti punti ha totalizzato. Il punteggio della scuola, calcolato sommando quello delle classi, verrà pubblicato sul sito dei Genitori Antismog. Ai genitori di ogni alunno sarà consegnata una lettera allo scopo di coinvolgerli e invitarli ad aiutare i bambini in questa esperienza educativa lasciando, se possibile, la macchina a casa. Al termine della settimana l’associazione ritirerà tutte le cartoline che, entro la fine di ottobre, verranno esposte e rese visibili ai milanesi. Tutta la città sarà in questo modo partecipe del progetto e ci auguriamo che i messaggi dei bambini e i loro disegni rappresentino un’occasione di riflessione per tutti i cittadini. Il termine ultimo per l’adesione al progetto è il 24 settembre 2009. L’adesione potrà essere comunicata via mail all’indirizzo snpc@genitoriantismog.it specificando il numero di classi e di alunni che parteciperanno al progetto e scrivendo nell’oggetto il nome della scuola.
In Rete
L’Associazione GenitoriAntismog
Roberta Raviolo
Ha collaborato:
dott.ssa Rosalba Trabalzini