Il Castello parlante
13 Aprile 2004
Così passa la paura
19 Aprile 2004

La condanna del cellulare

Condividi sui social

Se non avete ancora ceduto, resistete: un figlio con un telefonino è un’esperienza che può costarvi caro

Non piangete sul latte versato. Avete miseramente ceduto anche voi alla tentazione di averla/o sempre sotto controllo e adesso ricaricate quel benedetto cellulare con almeno venticinque euro sennò, al posto dei messaggini, userà il telefono di casa per chiamare l’amica sul telefonino.
L’acquisto scellerato è giunto al termine della così detta discussione sul tema ‘Ce l’hanno tutti, io sono l’unica/o che non’. Si tratta di chiacchierata oziosa, dal momento che in sette, otto anni di vita coi figli non avete imparato proprio nulla. Invece che valorizzare l’unicità del pargoletto (‘Pensa a che persona straordinaria sei, se non ti confondi con tutti…’) vi arrendete miseramente di fronte a ore e ore di pianti disperati, minacce di fuga e parole a vanvera in libertà. E il telefonino fa glorioso ingresso nella vostra casa, con l’improponibile scusa che, almeno quando è fuori, la o lo potete controllare. Come se fosse vero che potete verificare sul serio che è andato ai corsi di recupero e non a giocare a pallone!

A questo punto evitate di chiedervi a cosa serva un cellulare in mano a un bambino, rassegnandovi all’idea di cosa serve a voi: a spendere un po’ di euro in più.
Un pupo munito di telefonino occuperà il suo tempo in attività sicuramente più divertenti del pagare. Un cellulare nuovo, infatti, necessita di alcuni accorgimenti che ne migliorano il servizio di telefonia. Oltre al disegnino d’apertura e al salvaschermo, è essenziale caricare un buon numero di videogiochi da utilizzare sotto il banco a scuola. Ci sono poi le suonerie, vitali per capire se a chiamare è Giulia o Nicola. Nessuna illusione: a voi spetta, se telefonate, un segnale assolutamente anonimo, tipo bip bip, che avverte il frugoletto che quella rompipalle (voi) ha dissotterrato l’ascia di guerra.

Con l’acquisto di una decina di cover, si può dire che il telefono è diventato funzionale ad ogni bisogna. E vostro figlio, che sognavate erede di Eco, o vostra figlia, destinata nei vostri sogni a emulare la Emily Dickinson, potranno finalmente comunicare con tutti.
“TVB J. C6?” Se intercettate il messaggio non rispondete per lui o lei con un B4: non replicano né ‘colpito’ né men che meno ‘affondato’, come ai vecchi tempi della battaglia navale…al limite solo con un ‘mi hai r8’. Oppure sfogatevi anche voi (che pagate e spesso, se non imparano che da fisso a cellulare non telefona nemmeno il presidente Bush, pagate caro). Lasciategli un Sms: ‘610’. Sei uno zero. Però poi non lamentatevi se la sua autostima entra in crisi!

 

Lilith

Registrati o Accedi

Lascia un commento