L’argomento, anche se difficile, non dovrebbe mai essere evitato perché le risposte appropriate oggi, facilitano il compito quando più avanti, all’inizio della pre-adolescenza si dovranno affrontare temi come il ciclo mestruale, lo sviluppo sessuale e le sensazioni che all’improvviso arrivano a turbare il sonno dei ragazzini alle prime polluzioni notturne.
I bambini sono per natura curiosi, è inevitabile che si tocchino i genitali e che chiedano il perché delle differenze tra maschietto o femminuccia, soprattutto se ai fratellini piccoli viene fatto il bagnetto insieme. È ovvio che di sessuale, in questi toccamenti o richieste conoscitive, non c’è proprio nulla e come tale non devono comportare assolutamente punizioni o risposte sorvolatorie. Ciò che è necessario sapere è che in base alle risposte offerte il bambino apprenderà se l’argomento è accettabile o se è qualcosa di cui bisogna vergognarsi. Chiaramente reindirizzare l’attenzione del bambino su qualcos’altro può funzionare per qualche settimana, perché puntualmente il bambino tornerà a chiedere. È bene quindi essere chiari fin da subito e rispondere alle loro domande, come ad esempio: dare il nome corretto ai genitali e non dei nomignoli. Non c’è alcun motivo per evitare i nomi propri del nostro corpo, quindi come diamo il nome alla bocca o al naso, possiamo dare il nome alla vagina o al pene, sono termini scientifici e come tali dovrebbero essere utilizzati senza alcun imbarazzo. Fortunatamente, in un sondaggio è risultato che il 67% dei genitori usa nomi reali per riferirsi a parti del corpo maschili e femminili.
A seconda dell’età del bambino, si può dire che il bambino si forma dentro un piccolo uovo nell’utero della mamma, in questo luogo resta per nome mesi, il tempo di formarsi e quando è maturo per respirare da solo esce da un posto speciale, chiamato vagina. Chiaramente non si farà nessun accenno sull’origine, i bambini molto piccoli, almeno fino ai quattro – cinque anni non capiranno il concetto dell’amore. Però, si può dire: che quando un uomo e una donna si amano, hanno desiderio di stare vicini vicini e che una piccola cellula esce dal pene dell’uomo e va incontro all’uovo della donna, ed è così che il bambino inizia a crescere. La maggior parte dei bambini di età inferiore ai sei anni accetta serenamente questa risposta. Rispondere alla domanda in modo semplice e corretto soddisferà la curiosità dei bambini aggiungendo, negli anni, le ulteriori informazioni. L’apprendimento della sessualità dovrebbe avvenire gradualmente, i bambini imparano, nel tempo, ciò che devono sapere. Ciò che è importante è che le risposte siano offerte nel modo corretto. I cambiamenti del corpo e le questioni sessuali sono una parte importante dello sviluppo umano. Se avete domande su come parlarne con i vostri ragazzi, saremo felici di offrirvi delle risposte inviando un post sul nostro forum dedicato.
Vale la pena inserire nelle risposte anche il concetto di ciò che è privato del proprio corpo e soprattutto chi può toccare le parti private, ovvero il toccare buono e il toccare cattivo. È bene spiegare ai bambini che le parti intime sono strettamente personali e che non deve essere permesso a nessuno, nemmeno a un amico o un familiare, di toccare le parti private. Solo e unicamente un genitore può toccare se sta cercando di capire la fonte di un dolore concentrato proprio da quella parte intima, oppure quando un medico o un’infermiera esegue un esame fisico, questo è quello che si può definire il tocco buono. Chiunque altro, cerchi di toccare in modo strano o non pertinente le parti intime deve essere fermato e poi raccontarlo subito ai genitori, perché questo è quello che si chiama: tocco cattivo.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile scientifico GuidaGenitori.it