Cercare risposte di salute tra i vari social presenta numerosi rischi e conseguenze potenzialmente pericolose, soprattutto se sono gli adolescenti ad avviare la ricerca per valutare loro stessi. Scorrendo distrattamente tra i video di TikTok, numerosi ragazzi si imbattono in racconti personali di influencer che descrivono le proprie esperienze con disturbi mentali come l’ADHD. Spesso, questi video riescono a colpire nel segno, suscitando domande sugli stati interiori di chi guarda.
A fare la parte del leone è la piattaforma TikTok, dove hashtag legati a disturbi specifici accumulano miliardi di visualizzazioni. Ma cosa significa davvero autodiagnosticarsi? Si tratta del tentativo di attribuirsi un disturbo mentale senza l’intervento del medico specializzato in questo: lo psichiatra. Le diagnosi mediche legittime presuppongono visite specialistiche, osservazioni e spesso una serie di test. Al contrario, un’autodiagnosi si basa su informazioni sommarie, assunte da fonti troppo spesso non verificate. Spesso i video sui social media conducano le persone a riflettere, infatti spesso nei commenti si legge – Pensavo fosse normale. Questo atteggiamento riflette un bisogno di appartenenza. Una diagnosi, per quanto non ufficiale, crea un senso di comunità, un luogo virtuale sicuro dove condividere e discutere le proprie esperienze.
Tuttavia, il rischio principale di questa tendenza è l’errata attribuzione di un disturbo a situazioni che potrebbero solo rappresentare normali fluttuazioni emotive della vita quotidiana. Tradurre ogni ansia o preoccupazione in un disturbo mentale potrebbe non solo amplificare il problema, ma anche impedire di trovare soluzioni efficaci. Confondere i sintomi di diversi disturbi può portare a trattamenti sbagliati, aggravando lo stato di salute mentale piuttosto che migliorarlo. Inoltre, la mancanza di certezza può aggiungere una pressione ulteriore: L’autodiagnosi è un’assunzione, e può essere davvero stressante attribuirsi patologia sbagliate.
Nonostante i pericoli, questi stessi video contribuiscono a rompere lo stigma attorno alla salute mentale. Forniscono uno spazio aperto per discutere senza tabù. Alcuni studenti ritengono che, se fatta con consapevolezza e approfondimento, un’autodiagnosi possa servire come primo passo verso una comprensione più approfondita di sé. Purtroppo, non è così, tra due diagnosi similari, come ad esempio la sindrome schizoaffettiva e la schizofrenia paranoide, le differenze sono impercettibili agli occhi dei profani, ma lo psichiatra saprà ben differenziare le due diagnosi.
Il costo delle visite mediche e la mancanza di sostegno familiare possono rappresentare ostacoli significativi per molti adolescenti. In tali situazioni, l’autodiagnosi potrebbe apparire come l’unica soluzione per comprendere e affrontare il proprio disagio. Sebbene l’autodiagnosi tra i giovani sia in aumento, è fondamentale che venga usata con cautela e consapevolezza quando si avvalgono dei social media per affrontare temi di salute mentale.
Dott. Rosalba Trabalzini
Responsabile scientifico Guidagenitori.it
Il Covid-19 ha colpito al cuore anche l’economia, tutto si è fermato, pubblicità compresa, l’unica forma di sostentamento per fare e diffondere l’informazione medico-scientifica, obiettivo principale di Guidagenitori.it
I nostri giornalisti, tecnici informatici e tutti gli altri operatori che sorreggono il giornale, continuano a svolgere regolarmente il lavoro per offrire gratuitamente i servizi editoriali, nonostante le difficoltà economiche. Ecco perché il vostro contributo è prezioso.