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L’eruzione dei denti non causa febbre

primo dentino dente

primo dentino dente

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Si è sempre detto che, quando a un bambino, dai settimo – ottavo mese in poi, spuntano i denti, si verificano disturbi di vario tipo, tra i quali la febbre. Secondo alcuni ricercatori brasiliani, invece, il rialzo termico non sarebbe collegato all’eruzione dentaria, ma a qualche altro malessere che passa spesso inosservato ai genitori, tutti concentrati sugli altri malesseri collegati alla dentizione.

Febbre da denti, un equivoco?
Un ampio studio sul tema, pubblicato su Pediatrics, ha registrato che la dentizione del bambino si accompagna ad irritabilità, nervosismo, infiammazione gengivale e aumento della salivazione, ma non a febbre. La tesi è sostenuta dagli esperti dell’università di Santa Catarina in Brasile, che ha riesaminato numerosi sull’argomento studi svolti in tutto il mondo. Gli esperti hanno riscontrato che gli episodi febbrili durante la crescita dei denti non sono direttamente collegabili e che questa convinzione può essere fuorviante dal punto di vista della diagnosi, sia da parte dei genitori, sia da parte del pediatra. Infatti, quando il piccolo è soggetto a febbre e nel frattempo stanno crescendo i dentini, i genitori possono pensare che sia la causa senza andare a fondo. Può invece trattarsi di altro, dal mal di gola a forme virali che non vanno sottovalutate.

I sintomi che si accompagnano alla dentizione
È sicuro invece che compaiono irritabilità, infiammazione alle gengive, salivazione abbondante e un lieve rialzo della temperatura corporea, pari a pochi decimi di grado, che non può essere considerata febbre. Se, invece, la febbre supera i 37,7° è meglio rivolgersi al pediatra perché potrebbe trattarsi di qualche disturbo da affrontare in modo più serio. I fastidi più evidenti si verificano con i primi denti, in particolare per gli incisivi, quindi la dentizione tende a procedere in modo meno fastidioso. In altri casi, i bambini non vanno incontro a grossi disturbi per gli incisivi, mentre possono essere disturbati dall’eruzione dei premolari, sono denti grandi e quindi possono causare dolore. I disturbi compaiono soprattutto nelle ore notturne, perché la posizione sdraiata favorisce l’afflusso di sangue alla zona già infiammata, rendendo più evidente il disagio.

Come alleviare i fastidi della dentizione
Quello della dentizione è un periodo impegnativo per i bambini, ma anche per i genitori. Tenendo presente che il problema è destinato a risolversi da solo, una volta che il dente ha tagliato la gengiva, ci sono rimedi semplici che aiutano ad alleviare il problema. Si può cercare in primo luogo di far dormire il bambino in posizione leggermente sollevata, per ridurre l’afflusso di sangue alla zona gengivale. Non vanno assolutamente messi cuscini nel lettino perché potrebbero scivolare sul viso del bimbo. È meglio sollevare il materasso ponendovi sotto, per esempio, un paio di libri voluminosi. Si possono proporre al piccolo speciali oggetti in materiale atossico, da lasciare prima in frigo, in modo che il bimbo possa alleviare il fastidio mordendo l’oggetto refrigerato. In questo modo le gengive si rafforzano e il dente può anche spuntare più in fretta. Le gengive possono anche essere massaggiate delicatamente dalla mamma, con un po’ di olio o di gel specifico ad azione calmante e lenitiva. L’omeopatia è un valido aiuto a lenire i disagi del bambino oppure del paracetamolo, in piccole dosi, da proporre solo dopo aver sentito il pediatra.

Sahalima Giovannini

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