Tutti i genitori almeno una volta nella vita si sono posti la domanda se era esagerato chiamare il pediatra o se al contrario fosse stato necessario. Davanti al termometro fermo su 39° che fare? E’ una gradazione accettabile oppure è urgente segnalare il fatto al dottore del bimbo? E, se invece siamo davanti a conati di vomito ricorrenti e diarrea, è sufficiente la reidratazione oppure è necessario il pediatra? Il primo istinto davanti ad un malessere è telefonare ma vediamo insieme quando è necessario farlo.
Il sintomo che maggiormente preoccupa è la febbre.
La febbre non è necessariamente un male, anzi, è un prezioso alleato. In presenza di una infezione, e la maggior parte delle infezioni nei bambini sono di tipo virale, purtroppo non ci sono rimedi farmacologici. La temperatura corporea si alza proprio per rendere inospitale l’ambiente interno ai virus. È questo un meccanismo fisiologico interno per combattere più efficacemente l’infezione. Il pediatra va chiamato solo se la febbre compare in un bambino di due o tre mesi, questo perché il sistema immunitario dei piccoli non è ancora ben maturo e un’infezione a questa età potrebbe essere il segno di una patologia un po’ più seria come ad esempio nei casi di meningite batterica o polmonite. Se il bambino ha più di tre mesi e, oltre alla febbre, presenta anche altri sintomi come ad esempio eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie, difficoltà a svegliarsi, vomito persistente, o diarrea, l’intervento del pediatra è necessario. Al momento della telefonata sarà bene essere pronti a rispondere alle seguenti domande:
Vomito o diarrea
Nel caso di un singolo episodio non c’è bisogno di preoccuparsi, però, se uno dei due persiste, la disidratazione potrebbe diventare un problema. E’ quindi necessario offrire liquidi al bambino, latte se è in allattamento o acqua o brodo se già svezzato. Il pediatra va chiamato se i sintomi superano le tre ore o se il bambino non riesce a mantenere i liquidi mostrando i segni di una disidratazione. Il pediatra dopo aver visitato il bambino potrà ordinare gli esami del sangue e delle urine o delle radiografie per fare una diagnosi. Se la situazione non migliora nelle quarantotto ore o se il sospetto di una infezione batterica può essere reale, è necessario eseguire un test sulle feci per la escludere la presenza di batteri del tratto gastro-enterico.
Tosse, raffreddore e altri problemi respiratori
Per i piccoli di età inferiore ai tre mesi, si dovrebbe chiamare il pediatra al primo segno della malattia, dal momento che il raffreddore può rapidamente trasformarsi in qualcosa di più serio, come una bronchiolite ad esempio. Al contrario, i piccoli di età superiore ai tre mesi, si dovrebbe chiamare il pediatra solo se al semplice sintomo del raffreddore si aggiungono i seguenti sintomi:
Eruzioni cutanee
La maggior parte delle eruzioni cutanee sono innocue e passano fisiologicamente o con una terapia adeguata. Il pediatra va chiamato se:
Il medico controllerà la situazione generale per verificare o escludere una possibile infezione del tratto urinario.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it