Capita anche a loro di combattere contro la stitichezza e anche per loro valgono le regole d’oro: lassativi per emergenza, alimentazione e attività fisica la giusta soluzione.
La stipsi, più comunemente definita stitichezza, è la condizione patologica in cui l’evacuazione è difficile od incompleta ed, in termini quantitativi, avviene ad intervalli superiori ai 2 giorni. Il 95% dei bambini di tutte le età evacua infatti almeno una volta ogni 2 giorni. A ciò fa eccezione il lattante al seno che può evacuare ad intervalli molto variabili: da una evacuazione corrispondente ad ogni poppata fino ad un intervallo di 3 giorni. La differenza dipende dalla quantità di latte assorbito dall’organismo del piccolo
Le cause
Di fronte ad un bambino stitico il medico ha 2 possibilità diagnostiche: o stipsi cronica funzionale (95% dei casi) o stipsi organica (5%). Nel primo caso l’anomalia consiste in una perdita di sensibilità dell’ampolla rettale e del sigma che si distendono senza mandare segnali attivatori del riflesso di evacuazione. Nel secondo caso sono presenti anomalie anatomiche dell’ano (stenosi, ragadi, ano imperforato od anteriorizzato), anomalie neuromuscolari intestinali (malattia di Hirschprung), malattie metaboliche ( ipotiroidismo od ipocalcemia), malattie del sistema nervoso e/o muscolare od effetti collaterali di farmaci (antiacidi, anticolinergici, anticonvulsivanti, bismuto).
La diagnosi
Certamente la stipsi organica, per quanto più rara, è una condizione più seria che richiede un approfondimento diagnostico-strumentale (manometria anorettale, clisma opaco, tempo di transito intestinale) e, talvolta, anche un intervento chirurgico. Quindi risulta evidente l’importanza della differenziazione clinica preliminare tra le 2 forme. La stipsi organica da malattia di Hirschprung, che è la forma clinica che richiede l’intervento chirurgico, esordisce alla nascita con un’emissione ritardata del meconio (feci del feto), si protrae per tutto il primo anno di vita ed oltre, si accompagna a ritardo di crescita, ad episodi ostruttivi ed a colite, ma non ad encopresi (emissione involontaria o volontaria di feci accumulate nell’ampolla rettale) ed, all’esplorazione rettale, l’ampolla appare piccola e vuota, mentre le feci, quando sono emesse, hanno un aspetto nastriforme. La stipsi cronica funzionale esordisce in genere nel secondo anno di vita, è preceduta da una normale emissione del meconio alla nascita, non si accompagna a ritardo di crescita o ad episodi di tipo ostruttivo od a colite, bensì ad encopresi e, all’esplorazione rettale, l’ampolla è larga e piena di feci che, al momento dell’emissione, sono assai voluminose.
La cura
La forma organica richiede, quando possibile, la rimozione delle cause: intervento chirurgico, sospensione dei farmaci tossici, terapia con calcio o con ormoni tiroidei. La forma funzionale, che è quella di più comune riscontro, richiede un intervento articolato su vari livelli, tenendo presente che alcuni bambini rispondono in settimane, altri hanno bisogno di mesi. Eliminazione dell’ingombro fecale mediante clistere evacuativo serale per 3-7 giorni, utilizzando soluzioni pronte da 120cc o soluzione fisiologica (10cc per ogni Kg di peso del bambino ad ogni dose) + 1 cucchiaio di olio di vaselina ogni 100cc di soluzione, introdotti nel retto mediante un sondino. Una volta rimosso l’ingombro i clisteri possono essere ripetuti al bisogno, senza esagerare, poiché possono far rilasciare i muscoli rettali e peggiorare la stipsi.
Prevenzione del riaccumulo di feci mediante:
Prof. Luigi Tarani