La gastroenterite da Rotavirus è una infezione piuttosto seria per i bambini nei primi anni di vita. Provoca scariche violente di diarrea, con vomito, febbre e dolori addominali. Può provocare disidratazione e se il bambino è molto piccolo può essere necessario il ricovero in ospedale. Purtroppo questa malattia a volte lascia conseguenze serie: una di queste potrebbe essere il diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che colpisce il pancreas, portandolo a non essere più in grado di produrre l’insulina, ormone che regola il livello di zucchero nel sangue e ne garantisce l’utilizzo da parte di tutte le cellule.
Già da tempo gli esperti sospettano che il diabete di tipo 1 sia legato a una predisposizione genetica, sulla quale si innesta però un fattore stressante intenso, come una malattia, un trauma, un periodo difficile dal punto di vista psicoemotivo. E sembra proprio che uno dei fattori scatenanti sia il Rotavirus, che sottopone l’apparato gastrointestinale a un forte stress. Esiste però una efficace arma di difesa: il vaccino contro il Rotavirus. A mettere in luce un ulteriore vantaggio collegato al vaccino contro il virus che attacca l’intestino, è uno studio apparso su Scientific Reports, che sottolinea però come il beneficio sia evidente solo in chi completa il ciclo di tre vaccinazioni. Esistono due versioni: una è efficace contro un singolo ceppo del virus e viene somministrata in due dosi, mentre l’altra, somministrato in tre dosi, protegge da cinque diversi ceppi. Il nuovo grande studio, condotto presso l’Università del Michigan, negli Stati Uniti, ha preso in esame 1,5 milioni di bambini: tra coloro che hanno completato tutta la serie di vaccinazioni a tre dosi c’è stata una riduzione del 33% dell’incidenza del diabete 1 rispetto a quelli non vaccinati. Le riduzioni di rischio in coloro che hanno assunto solo due dosi delle tre previste non erano statisticamente significative.
Tra le ipotesi del meccanismo scatenante il diabete, c’è che il Rotavirus, in persone predisposte, contribuisca a sviluppare il difetto immunologico alla base del diabete 1, malattia che non è innata ma ha una genesi autoimmunitaria. In chi ne soffre, circa 450mila persone in Italia il sistema immunitario distrugge le beta cellule del pancreas che producono insulina. E l’infezione da Rotavirus potrebbe fungere da innesco a questo processo. Quindi una copertura verso tutti i ceppi e con le dosi complete aiuta prevenire il contagio del virus e, di conseguenza, riduce anche il rischio di diabete 1. E sembra che ci sia una correlazione tra Rotavirus e celiachia, altra malattie autoimmune che colpisce l’intestino. La celiachia si verifica quando l’organismo produce speciali anticorpi che attaccano la mucosa intestinale, infiammandola e causando l’appiattimento dei villi intestinali. Si deve ancora indagare in tal senso, ma il sospetto esiste: un’altra buona ragione per approfittare del vaccino contro il Rotavirus.
Sahalima Giovannini